Accoglienza profughi immigrazione: riunione anci-protezione civile

Roma – “Necessario un pieno coinvolgimento delle Regioni nella gestione dell’accoglienza degli immigrati del Nord Africa, quelle che si sottraggono vengono meno innanzitutto ad uno spirito federalista. E’ sbagliato appellarsi al federalismo e poi fuggire quando arriva il momento di risolvere un problema, il federalismo consiste infatti nell’affrontare le questioni e risolverle, non nell’avere rivendicazioni”.

 
Parole ferme quelle del vice Presidente Anci con delega alla Sicurezza e all’immigrazione e sindaco di Padova, Flavio Zanonato parlando a margine di una riunione sull’emergenza profughi che si è svolta ieri alla presenza del prefetto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della Protezione civile.
Al centro della riunione il Piano di accoglienza nazionale e un coordinamento con le Anci regionali per la gestione dell’accoglienza. Lo stesso Gabrielli, segnalando la stretta collaborazione tra la struttura commissariale della Protezione civile e l’Anci, “una sinergia – ha detto – iniziata già dalle prime fasi della gestione dell’accoglienza degli immigrati del Nord Africa che apre una serie di opportunità e la possibilità di un coinvolgimento maggiore anche a livello regionale” e dopo aver definito Anci “un punto di riferimento importante in questa fase”, ha anch’egli auspicato “che le Regioni che finora si sono dimostrate poco collaborative con i Sindaci si attrezzino quanto prima”.
Nel corso della riunione Zanonato ha sottolineato che “complessivamente il sistema dei Comuni ha risposto positivamente a questa fase di emergenza” ricordando che il sistema dello SPRAR è in grado di accogliere i richiedenti asilo e di inserirli” ed ha lodato “lo spirito di solidarietà degli italiani, di cui non parla mai nessuno e che andrebbe valorizzato”.
Dal capo della Protezione civile sono arrivate anche alcune cifre: “sono circa 39mila – ha riferito – i nuovi arrivi dall’inizio dell’anno: la parte da leone spetta alla cosiddetta migrazione economica tunisina che rappresenta circa il 50-60% sul totale degli immigrati, una migrazione – ha detto – che oramai solo in piccolissima parte e’ rimasta sul territorio nazionale”. Ultimamente lo scenario sembra invece cambiato: “da qualche settimana – ha detto – stiamo registrando in maniera significativa l’afflusso dei richiedenti asilo, che ad oggi sono circa 12mila, di cui 9mila sono già stati distribuiti nelle varie regioni italiane”. Su questo fronte Gabrielli non ha nascosto la sua apprensione: “siamo preoccupati – ha detto – per la qualità dello standard di accoglienza e per il numero crescente di immigrati che arriveranno in futuro, perchè – ha aggiunto – questi numeri non sono destinati a fermarsi, ma avranno sicuramente una progressione numerica che soltanto le vicende della riva sud del Mediterraneo potranno in qualche modo modificare”. Infine Gabrielli è intervenuto sul piano delle risorse sul quale, invece, non si dice preoccupato. “L’accordo del 6 aprile scorso tra lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni prevede che le risorse siano reperite dallo Stato attraverso il Fondo nazionale di protezione civile, un fondo di per sè limitato, ma che può essere ampliato attraverso il sistema delle accise”. Il capo della Protezione Civile è stato chiaro: “Servono soldi – ha detto – e abbiamo già inviato al ministero dell’Economia una serie di indicazioni prospettiche valide almeno fino alla fine dell’anno, ma che potranno essere ripetute fino alla durata dell’emergenza”.