UE e immigrazioni : oltre l’emergenza

Commissione: migliore gestione flussi e cooperazione con i Paesi terzi

Bruxelles – Una serie di misure per “migliorare la gestione dei flussi migratori che provengono dal sud del Mediterraneo”, oltre ad alcune modifiche al regime dei visti; una settimana di iniziative per promuovere le energie sostenibili. In questi giorni si muove in due direzioni la Commissione UE, peraltro già impegnata in altri campi: regole per la governance economica, riunione del G8, revisione della politica comunitaria di vicinato, incontro con i rappresentanti delle religioni (30 maggio), incontro con la Commissione dell’Unione africana su “democrazia e crescita” (31 maggio-1° giugno), preparazione del summit UE (24 giugno).

 
In materia di controllo delle migrazioni, specialmente dai paesi in fermento sulla sponda meridionale del Mediterraneo ma anche da quelli balcanici, la Commissione sottolinea due priorità: la “solidarietà verso gli Stati membri più esposti alle pressioni migratorie” e il “rafforzamento della cooperazione con i paesi terzi”.
Presentando il documento dell’Esecutivo, la commissaria agli Affari interni, Cecilia Malmström, ieri ha spiegato: “La situazione nel Mediterraneo chiede nuove misure a livello europeo. L’UE ha già assunto varie iniziative a breve termine per aiutare i paesi dell’Africa del nord a far fronte alle pressioni migratorie e per sostenere gli Stati aderenti che si trovano in prima linea”. Ma “ciò che si propone oggi guarda più lontano. La nostra ambizione è di dar vita a una cooperazione più strutturata” con Stati come Libia, Tunisia, Egitto, perché sia l’UE che questi paesi “hanno interesse a promuovere una migrazione ben gestita”.
Tale iniziativa fa seguito alla “comunicazione” dell’Esecutivo dello scorso 4 maggio; le nuove proposte verranno prese in esame dal Consiglio giustizia e affari interni del 9 giugno, per poi passare alla discussione in sede di Consiglio europeo – dove sono presenti i 27 capi di Stato e di governo – di fine giugno. “L’Europa – ha rilevato la Malmström – dipenderà sempre più dai lavoratori immigrati e il potenziale offerto dal Nord Africa dovrebbe essere valorizzato con benefici per entrambe le parti”. Tra le indicazioni provenienti dalla Commissione (che devono peraltro fare i conti con le diverse situazioni degli arrivi nei paesi UE e con le differenti legislazioni e azioni politiche nei singoli Stati) appare la clausola di salvaguardia che consentirebbe di reintrodurre l’uso dei visti “in caso di improvvisi aumenti dei flussi migratori” da paesi o regioni vicine all’UE. La Commissione suggerisce poi di facilitare l’accesso di ricercatori, studenti, lavoratori qualificati, manager, portando vantaggi alla cultura e all’economia dell’Unione. Malmström ha puntualizzato: “Per rendere più agevole l’ingresso legale di queste persone in Europa dobbiamo intensificare la cooperazione con i nostri vicini meridionali, stabilire regole chiare e condizioni di sicurezza” adeguate. (SIR Europa)