“Noi cattolici cinesi d’Italia fra integrazione e missione”

Parla il coordinatore dei cinesi in Italia don Pietro Cui

Roma – Anche le comunità cattoliche cinesi d’Italia si sono unite alla giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. In diverse città italiane – da Roma a Milano a Prato per citarne alcune – sono presenti infatti piccoli gruppi di cinesi di religione cattolica. Ad assistere queste comunità sono alcuni preti cinesi – attualmente sono undici – sparsi sul territorio nazionale e coordinati da don Pietro Cui.

 
Come già negli anni scorsi, in preparazione alla giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, le comunità si sono radunate per una “due-giorni” di preghiera, di riflessione e anche di festa con musica e cucina cinese. Stavolta l’incontro nazionale si è svolto a Rimini, un’altra delle località italiane in cui la presenza dei cattolici cinesi è in crescita. Qui, sabato 21 e domenica 22 maggio, i cattolici cinesi d’Italia si sono ritrovati alla presenza dell’arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, nativo di Hong Kong, segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, dell’Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali e del Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi.
“Eravamo in più di cinquecento – racconta don Pietro Cui – ed è stato un momento molto bello. Come sempre ci siamo riuniti per pregare ma anche per confrontarci su come è organizzata la pastorale nelle nostre comunità”. La presenza dei sacerdoti cinesi infatti permette che in diverse città italiane siano celebrate Messe in lingua cinese: ma le comunità organizzano anche corsi di catechesi e altre attività pastorali.
“Curiamo la preparazione ai sacramenti – spiega don Cui – sia per i bambini, sia per le persone adulte che hanno scoperto la fede cattolica qui in Italia e chiedono di ricevere il Battesimo”. Ma le attività non si rivolgono solo ai fedeli: “Organizziamo anche servizi rivolti a tutti i cinesi presenti sul territorio, dai corsi gratuiti di italiano alle consulenze per le pratiche legali. Facciamo visita ai malati, ai carcerati, organizziamo feste e momenti aggregativi”. Le comunità cattoliche cinesi si muovono anche, in genere, in collaborazione con le parrocchie del territorio: anche se la presenza di una minoranza cattolica tra i cinesi rappresenta, per molti, un’entità sconosciuta. “Cerchiamo di promuovere – spiega don Cui – occasioni di incontro tra cinesi e italiani, momenti di preghiera, attività sociali”. Proprio quello dell’inserimento nel tessuto sociale e culturale italiano rappresenta spesso, nel caso dell’immigrazione cinese, una delle difficoltà maggiori: le comunità cattoliche cinesi possono rappresentare, in questo senso, un “ponte” che può aiutare a superare i muri dell’incomprensione, della diffidenza reciproca, delle difficoltà linguistiche. Senza contare, poi, l’aspetto missionario: la presenza dei cattolici cinesi può essere un tramite con cui la Chiesa italiana può far arrivare l’annuncio del Vangelo in quella vasta “terra di missione” che è l’immigrazione cinese. (R. Bigi)