Brescia: I manifestanti hanno sospeso il sit-in, ma aspettano risposte dal governo

Poi i migranti hanno ringraziato il vescovo Monari per la sua accoglienza

Brescia – Stop al presidio per due settimane, in attesa delle risposte: è quanto hanno deciso nel tardo pomeriggio di ieri gli immigrati che da sabato scorso stavano manifestando in piazza Paolo VI – nel tratto compreso tra le due cattedrali – per sollecitare il rilascio del permesso di soggiorno, alla luce dei recenti pronunciamenti di Consiglio di Stato e Corte europea in tema di clandestinità. Una sospensione alla mobilitazione accompagnata, comunque, da una sorta di avvertimento: se le indicazioni da Roma saranno negative, “saremo di nuovo qui”, hanno sottolineato i leader della lotta dei migranti di Brescia. La svolta è maturata all’indomani dell’incontro con i capigruppo del Consiglio comunale, e dal successivo documento approvato nella notte alla Loggia. Il testo, sul quale si è coagulata l’unanimità, ha un’intonazione diversa da quello proposto inizialmente dalla delegazione di mediatori, ma contenuto simile.

 
“I capigruppo del Consiglio comunale di Brescia – si legge – pur stigmatizzando le modalità della protesta, dopo l’incontro con la delegazione di immigrati che hanno esposto le problematiche inerenti le domande di regolarizzazione, preso atto delle recenti pronunce giurisdizionali, esprimono un invito al governo per un chiarimento nel merito di una situazione che perdura ormai da tempo e che risulta critica, in particolar modo sotto il profilo sociale”. Dai rappresentanti degli immigrati riuniti in assemblea è arrivato un ringraziamento al vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, che sabato scorso ha incontrato i migranti. Un elogio accompagnato da un appello affinché, se dal ministero competente non arriveranno risposte, “sia nuovamente disponibile ad accoglierci”. Padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi, ha sottolineato l’importanza della sospensione della protesta, e valutato positivamente il segno “unitario” dato dal Consiglio comunale.
Stop al presidio, ma la mobilitazione prosegue su vari fronti. Compresa la richiesta di un incontro con la Procura di Brescia, per sapere come intende procedere dopo le denunce presentate, con il supporto dell’Associazione diritti per tutti, ai danni di “datori di lavoro truffatori”. (C. Guerrini –Avvenire)