Mondragone: il vescovo di Sessa Aurunca incontra i profughi del Nord-Africa

Venerdì la visita di mons. Napoletano agli ospiti del Centro Laila e della parrocchia dei Passionisti

Mondragone – Nell’ambito della visita pastorale che mons. Antonio Napoletano sta svolgendo in questa settimana delle vocazioni nella comunità parrocchiale di San Giuseppe Artigiano in Mondragone, parrocchia guidata dal 1964 dai padri Passionisti, il Vescovo di Sessa Aurunca, venerdì 20 maggio, alle ore 17.00, incontrerà gli ospiti del Centro Laila e i loro dirigenti per uno scambio di idee, informazioni e progetti. Il Centro Laila, infatti, ospita dal 10 maggio scorso 91 profughi del Nord Africa, tutti provenienti da Lampedusa, molti dei quali hanno sopravvissuto al naufragio in cui persero la vita alcuni profughi. Il Centro Laila opera presso il Convento dei Passionisti di Mondragone, messo a disposizione dei religiosi, figli spirituali di San Paolo della Croce, per scopi sociali ed umanitari dal 2006.

 
“Per gli immigrati, per quanti sono in transito dal Nord al Sud e viceversa della Regione Campania -afferma padre Antonio Rungi, religioso della comunità passionista di Mondragone – questa parrocchia e struttura socio-assistenziale è un punto di riferimento spirituale per tutti. In questi giorni, da lunedì scorso, 16 maggio il Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca si trova in visita pastorale per ascoltare e guidare il cammino delle persone che sono impegnate direttamente nella pastorale parrocchiale, ma anche per visitare tutte le altre realtà umane, sociali, culturali del territorio che presenta varie problematiche umane e di accoglienza. Il territorio casertano, in particolare la fascia costiera domiziana -ricorda il sacerdote, già superiore provinciale dei Passionisti della Campania – fin dagli anni ottanta è stata il porto di mare per immigrati di colore, che oggi qui trovano un punto di prima accoglienza importante per le loro prospettive di inserimento sociale ed economico in Italia e nell’Europa. Chi vive sul territorio sa quanto bene può fare se si pone in ascolto delle reali esigenze di questi nostri fratelli in difficoltà. Come credenti abbiamo il dovere di accogliere nel nome di Cristo e della sacralità e dignità di ogni persona umana ogni fratello che ci chiede legittimamente un aiuto. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle necessità dei più poveri fossero nostri connazionali o gente di colore che arrivano da noi. Per tutti ci deve essere una prospettiva di speranza e di realizzazione personale e familiare”.
I 91 profughi che sono ospiti nel Centro Laila, ubicato nel Convento dei Passionisti, vivono da una settimana in questa struttura accolti dalla carità e dalla sensibilità dai responsabili del Centro Laila, dai fedeli della parrocchia e della comunità passionista, dai cittadini di Mondragone con lo spirito cristiano ed umanitario che caratterizza la gente del Sud. Un primo significativo incontro di saluto tra mons. Napoletano c’è stato lunedì all’apertura della visita pastorale, iniziata nel giardino dei passionisti, alla quale hanno partecipato tutti i profughi ospiti del Centro Laila ed hanno accolto il pastore della diocesi con canti e balli, con una manifestazione di affetto e stima verso il vescovo, che ha ricambiato i saluti e l’affetto con parole toccanti e di incoraggiamento, in francese, per i graditi ospiti, molti dei quali di religione cattolica e assidui frequentatori delle celebrazioni liturgiche, specialmente della messa domenicale. Dei loro problemi e di quanto si attendono dalla chiesa locale, dalla parrocchia dei passionisti, dal paese ospitante parleranno apertamente venerdì nell’incontro previsto nei locali dei Centro Laila. Parteciperanno poi alla Santa Messa che il vescovo presiederà.