Il Card. Bagnasco: “Grazie agli angeli della terrà”

“Porterò al Santo Padre gli echi di questo incontro”

Lampedusa – “Lampedusa e Linosa, siete l’espressione più visibile ed evidente del nostro popolo, della sua gente, della cultura e della tradizione di accoglienza nel segno della comune umanità e della fede cristiana che ispira ed esalta il volto generoso del nostro popolo. Grazie”.

 
Parole di gratitudine, quelle rivolte dal card, Angelo Bagnasco agli isolani e, immediatamente dopo, a quegli uomini e a quelle donne che pochi minuti prima il sindaco Dino De Rubeis aveva definito gli angeli della terra, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle forze armate e volontari delle organizzazioni umanitarie. “Loro, gli angeli della terra – ha precisato il cardinale – hanno l’umiltà nel dna, non cercano i riflettori o le prime pagine, lavorano ogni giorno con dedizione e con senso del sacrificio; il vostro impegno è fatto di generosità, fatica e competenza, spesso portato a termine mettendo a rischio la vita”.
Il presidente dei Vescovi italiani, nel corso dell’incontro, ha consegnato all’arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, il contributo dei Presuli italiani per la riparazione della Casa della fraternità, segno tangibile dell’attenzione che l’intera Comunità episcopale ha verso la comunità lampedusana, definita “la parte più bella e visibile del nostro sentire comune”.
Prima di accomiatarsi, il card. Bagnasco ha rivelato di essere stato ricevuto lunedì dal Santo Padre, il quale gli ha affidato il compito di portare la benedizione alla comunità sacerdotale e ai fedeli della diocesi agrigentina e della parrocchia di Lampedusa. “Giovedì insieme al Papa, nel Santuario di Santa Maria Maggiore, reciteremo il Rosario e porterò a lui gli echi di questo incontro e rivolgeremo insieme una preghiera per un evento di Grazia, l’unità del nostro Paese”. (N. Arena – Ufficio Migrantes Messina)