Migrantes e scuola

La fondazione che si occupa di integrazione e multiculturalismo presenta i suoi progetti

Massa Carrara – Crescere nella scuola attraverso progetti tesi a far conoscere le altre culture, ad aprire le porte al diverso, e a quanti provengono da paesi lontani. E così la Fondazione Migrantes da oltre quindici anni educa, con i propri operatori, presenti nelle diverse istituzioni scolastiche, le nuove generazioni all’integrazione e all’intercultura. A parlarne è Ivonne Tonarelli, Direttore Ufficio Migrantes della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. “Con il nostro progetto Spettacolo Viaggiante – racconta Tonarelli – tentiamo di favorire l’apprendimento dei bambini che vivono nel Luna Park o nel Circo e che hanno, evidentemente, problemi di continuità scolastica a causa del cambiamento di piazze. Abbiamo poi realizzato una serie d’interventi, in un primo tempo rivolti ai docenti per formarli all’accoglienza degli allievi stranieri, fornendo chiavi interpretative della loro cultura e con l’aiuto di mediatori linguistici e culturali”. L’attività, ovviamente, non si è limitata al solo piano teorico e generico. “Abbiamo analizzato –continua Tonarelli – la specificità di ogni gruppo linguistico e culturale per cercare di superare stereotipi e pregiudizi che ostacolano la comunicazione”. In questo progetto, quando possibile, sono state coinvolte le famiglie degli extracomunitari e dei bambini dello “spettacolo viaggiante” per garantire la frequenza dei ragazzi nella scuola, promuovendone la centralità educativa. Anche sul fronte dell’impegno per la formazione cristiana, gli operatori della Migrantes non hanno fatto mancare il loro contributo, in particolare con il catechismo, nel sostegno alle famiglie in difficoltà, in occasione di momenti importanti della vita comunitaria, come battesimo, comunione, cresima o i funerali. La crescita della consapevolezza da parte delle famiglie sull’importanza della scuola ha fatto registrare un aumento delle aspettative per un prolungamento dell’istruzione anche ai gradi superiori.

Un altro progetto che ha riscosso un notevole successo è quello denominato “Incontri-amici”. “Nei laboratori – spiega il direttore – cerchiamo di aiutare i bambini italiani a superare i pregiudizi nei confronti degli immigrati e con quello di alfabetizzazione nella lingua italiana forniamo ai bambini stranieri gli strumenti linguistici di base utili per la socializzazione e la scolarizzazione”. I risultati sono davvero soddisfacenti e incoraggianti. Grazie a questi percorsi si è migliorata la reciproca conoscenza favorendo l’acquisizione di una nuova consapevolezza circa analogie e differenze tra le
diverse culture. “La nostra metodologia ha permesso di raggiungere una maggiore integrazione, migliorando la relazione e lo ‘star bene insieme con le proprie differenze’. Grazie ai processi di decentramento del punto di vista, gli alunni, imparano ad indossare i panni degli altri contestualizzando comportamenti nostri e altrui, e nel contempo conoscendo meglio se stessi e gli altri”. La Migrantes dunque può dirsi soddisfatta dell’impegno profuso in questi anni nelle scuole della provincia. L’integrazione tra mondi diversi è ormai un dato culturale ineludibile per il futuro, “una strada obbligata se vogliamo costruire una nuova società – conclude Tonarelli – che assuma come paradigma il multiculturalismo e la pluralità religiosa rafforzando un modello dove niente si annulla ma ogni differenza diventa il tassello di una mosaico di colori, profumi e sapori”. (Vita Apuana – Toscana Oggi)