Don Nastasi: la visita del card. Bagnasco rappresenta la “vicinanza” della CEI alla popolazione lampedusana

Il Presidente della CEI visiterà Lampedusa il prossimo 18 maggio

Lampedusa – “E’ la prima volta che un Presidente CEI viene a Lampedusa”. Si dice contento il parroco di Lampedusa, don Stefano Nastasi, della visita del card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, che il prossimo 18 maggio visiterà Lampedusa.

 
“Siamo contenti perché rappresenta la vicinanza della CEI alla popolazione lampedusana”, spiega il sacerdote all’agenzia SIR: “gli chiederemo ufficialmente di far venire il Papa, anche perché l’idea ci piace molto”. Don Nastasi ha saputo solo ieri della visita. “Attendiamo notizie più precise – spiega – perché non sappiamo ancora che tipo di visita sarà. Presumo che venga per incontrare la comunità ed esprimere la gratitudine della CEI rispetto alla situazione che stiamo vivendo, che certamente non è finita. Avremo bisogno di ulteriori risposte, anche rispetto ai bisogni nuovi che stanno emergendo, considerando che la stagione estiva probabilmente non andrà a gonfie vele. Abbiamo bisogno di supporto tangibile, ma più da parte del governo che della Chiesa”. Il parroco di Lampedusa ricorda che i lampedusani “si erano molto commossi quando il card. Bagnasco disse, durante un convegno: ‘l’Italia prenda esempio dai lampedusani riguardo ad umanità’”.
Don Nastasi informa, inoltre, che domani pomeriggio alle 17 si svolgeranno, nel cimitero di Lampedusa, i funerali dei tre uomini, probabilmente nigeriani, annegati durante il naufragio di sabato scorso. Saranno sepolti a Lampedusa perché non sono stati identificati e nessuno ha reclamato i corpi. “Chiediamo alle televisioni pubbliche e private – aggiunge il parroco – di darci una mano e non trasmettere le immagini dei primi giorni di caos, senza scrivere che sono immagini di repertorio, senza una data. Questo a noi lampedusani fa molto male, ci mortifica. E’ come se ci strumentalizzassero per fare breccia sulla gente. Non è corretto far pesare indirettamente sul nostro territorio la situazione che si è creata in quei giorni. Bisogna far capire che quelle immagini appartengono al passato, non all’oggi”.