La propensione a migrare dei giovani marocchini

L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), presenta il rapporto di ricerca “L’attitude des jeunes au Maroc à l’égard de la migration: entre modernité et tradition. Réalisation d’un index de propension à la migration”.

Roma – L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), presenta il rapporto di ricerca “L’attitude des jeunes au Maroc à l’égard de la migration: entre modernité et tradition. Réalisation d’un index de propension à la migration”. La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto Salem (Solidarité Avec Les Enfants du Maroc), realizzato dall’OIM in Marocco con il finanziamento della Cooperazione Italiana.

 
Il rapporto di ricerca è stato realizzato da un’équipe italo-marocchina composta da Stefano Volpicelli, Sociologo dell’OIM di Roma, Abdessamad Dialmy, Sociologo dell’Università Mohammed V di Rabat e Germano Calvi, Psicologo sociale. Attraverso l’uso combinato di quattro livelli di analisi statistica, le risposte contenute nei 1.258 questionari somministrati nelle tre regioni marocchine di Casablanca, Errachidia e Khouribga, hanno permesso da un lato, di comprendere e dare un peso all’intreccio di spinte sociali e motivazioni individuali che sottendono alla decisione di migrare di giovani marocchini compresi nella fascia di età 12-18 anni. Dall’altro di costruire un indice di propensione alla migrazione, uno strumento che permette di suddividere la popolazione giovanile marocchina in diversi profili associati alla probabilità – alta, media o bassa – di migrare in futuro.
“La ricerca restituisce un’immagine per molti aspetti innovativi dell’attitudine dei giovani marocchini nei confronti della migrazione”, spiega José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM. “Ad esempio la scoperta di una nuova attitudine femminile a considerare la migrazione come un progetto perseguibile individualmente che affianca quella già conosciuta di una migrazione femminile ancorata ai concetti di famiglia e tradizione; l’incidenza molto ridotta del tasso di scolarizzazione nelle scelte di migrazione, al contrario di come si potrebbe comunemente pensare”; l’esigenza espressa di una maggiore partecipazione alla vita culturale, sociale e politica come fattore di radicamento nella propria comunità di appartenenza.
Tali conclusioni hanno confermato l’ipotesi principale sulla quale si è fondato il progetto Salem, quella di prevenire la migrazione irregolare di minori marocchini attraverso la creazione di un sistema di intervento sociale in grado di promuovere la diretta partecipazione dei giovani all’identificazione di alternative concrete al progetto migratorio, per trasformare la migrazione in una delle possibili opzioni di vita e non più l’unica via d’uscita da un contesto percepito come escludente e marginalizzante. Il rapporto di ricerca è già da adesso disponibile in lingua francese e da lunedì 9 maggio in lingua italiana sul sito web dell’Oim Roma www.italy.iom.int