Mons. Vegliò: “Aprire le porte a chi bussa”

Visita di una delegazione del Pontificio Consiglio per i Migranti e Itineranti in Australia

Sidney – Aprire le porte ai migranti non “significa favorire l’illegalità, ma promuovere la dignità umana”. Lo dirà domani mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, nell’omelia che pronuncerà a Sidney (Australia), in occasione di una messa multiculturale in cattedrale presieduta dal card. George Pell, Arcivescovo di Sidney. Nel testo, anticipato oggi, mons. Vegliò ricorda che “l’altro non è un essere astratto, ma una persona reale, a cui è stato dato il principio interiore della libertà”.

 
“Quale sarà – si chiede mons. Vegliò – la reazione di coloro che sono in genere all’interno della casa, al sicuro, al riparo, con la certezza di poter usufruire di beni e risorse? Quella porta può rimanere chiusa, anche al fine di difendere costumi, tradizioni, mentalità e pregiudizi, paure. Oppure, può essere una porta aperta, che diventa accogliente e ospitale, nel rispetto della giustizia e della verità”.
Riferendosi poi al fenomeno della mobilità umana, l’arcivescovo sottolinea che questo “non significa favorire l’illegalità, ma promuovere la dignità umana con una particolare attenzione alla legittima ricerca di sicurezza e legalità”. “Chi bussa alla porta aspetta che la porta si apra – conclude -. La condivisione delle risorse, nella solidarietà, ha l’effetto di creare una nuova condizione di vita”. (www.agensir.it)