Napolitano: “Dinanzi a urgenze drammatiche nessun paese può chiudersi nel proprio benessere”

Il saluto del Capo dello Stato ieri sera al Papa in occasione del Concerto offerto nel VI anniversario dell’inizio del suo pontificato

Città del Vaticano – “E’ ancora con viva emozione per aver condiviso, nella sua profonda coralità, il memorabile evento della beatificazione di Giovanni Paolo II, che Le porgo il più sincero augurio per il sesto anniversario dell’inizio del Suo pontificato. E’ l’augurio degli italiani, che in momenti recenti hanno sentito più che mai la Sua vicinanza”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è rivolto al Pontefice Benedetto XVI nel saluto che ha aperto il Concerto nella ormai tradizionale cerimonia augurale per l’anniversario dell’inizio del suo Pontificato nella sala Nervi in Vaticano.

 
“Così nei giorni festosi e solenni delle celebrazioni e della riflessione attorno al Centocinquantenario dell’Unità d’Italia – ha ricordato il Presidente Napolitano – quando Ella ha voluto indirizzarci un messaggio di eccezionale significato e valore. La compiutezza e serenità del giudizio storico formulato in quel messaggio sul processo di unificazione risorgimentale come ‘naturale sbocco di uno sviluppo identitario nazionale iniziato molto tempo prima’, e la contestuale forte valorizzazione dell’apporto dei cattolici alla stessa formazione dello Stato unitario, ci hanno dato il senso di un ancora più saldo radicamento di quel rapporto di vicinanza e collaborazione di cui, Santità, siamo entrambi convinti e attivi custodi. E dalla Sua costante attenzione alle ragioni della nostra coesione e unità nazionale traiamo motivi di grande conforto e fiducia”.
“Per altro verso – ha proseguito il Capo dello Stato – in momenti difficili e impegnativi sopravvenuti per l’Italia dinanzi alle sollecitazioni e alle prove cui i recenti sommovimenti in Nord Africa e in Medio Oriente ci hanno chiamato, la Sua voce, Santità, si è levata indicando non solo al nostro paese ma all’Europa e al mondo principi essenziali. Principi di accoglienza e solidarietà, in nome della pace e della dignità umana, perché crescano nel mondo la giustizia e il rispetto dei diritti, non da ultimo il rispetto, ovunque, della libertà religiosa”.
“Dinanzi a urgenze drammatiche e ad esigenze di cambiamento e maggiore armonia nel più lungo periodo – ha quindi rilevato il Presidente Napolitano – nessun paese che si riconosca nelle istituzioni e ancor più nelle tradizioni di civiltà della nostra Europa può chiudersi nel proprio benessere e nei propri problemi, senza farsi partecipe di grandi e nuove comuni responsabilità”.