Nuove strade da percorrere ….

Conosciamo l’Islam: una iniziativa della Migrantes di Vigevano

Vigevano – “Luci sull’islam”: questo il titolo dei due incontri (Il primo “Conosciamo L’islam”, il secondo “Noi e i musulmani”) condotti da Don Giampiero Alberti, responsabile C.A.D.R. (Centro Ambrosiano Documentazione per le religioni), promosso dalla Commissione Diocesana Migrantes della diocesi di Vigevano che ha visto la straordinaria presenza di vigevanesi e non, ma soprattutto di numerosi musulmani della città e dei paesi limitrofi invitati per l’occasione.

 
Con una garbata e piana presentazione della religione islamica trasmessa con chiarezza, ovviamente nei suoi aspetti generali più salienti, Don Alberti ha saputo “catalizzare” l’attenzione di tutti i partecipanti e addirittura sorprendere, la maggior parte, evidenziando i tanti punti cardine comuni tra l’Islam e il Cristianesimo.
La paura di perdere la propria identità, di non essere più capaci di annunciare il Vangelo sono un forte blocco psicologico per il cristiano, e allo stesso modo il musulmano si trova spesso spaesato e privo di strumenti adatti per rapportarsi in maniera dialogante, col risultato che la soluzione più semplice è quella del rifiuto, della mancanza di integrazione tra persone. Eppure, guardando alla storia, ci accorgiamo che questo problema è sempre esistito, e che sia nell’Antico Testamento sia nel Nuovo esistono riferimenti precisi alla condizione di “straniero”, aprendosi senza paura a chi non ha la stessa fede. Ripercorrendo in estrema sintesi una storia dei documenti della Chiesa relativi al dialogo tra religioni, il 1964 segna una data spartiacque: il Concilio Vaticano II afferma infatti che “in ogni religione ci può essere un raggio di verità”, e ancora di più si afferma nell’enciclica “Nostra Etate”: i musulmani credono all’unico Dio, Dio Creatore, e sono spinti a fare il bene.
Al termine dell’excursus storico-teologico, don Alberti realisticamente ha riconosciuto come su certi aspetti non vi possa essere dialogo, ma che necessariamente la strada da perseguire è quella dell’integrazione, proponendo tre tappe fondamentali: innanzitutto conoscere la storia, prendere atto delle ferite del passato per poterle sanare; in secondo luogo, la conoscenza reciproca; e per concludere, dare ragione alla speranza, attraverso un cammino esperienziale volto a lavorare insieme su aspetti concreti (la democrazia, le leggi, ecc…).
L’incontro e il dialogo interreligioso instauratosi hanno superato di gran lunga ogni aspettativa.
Il vescovo mons. Claudio Baggini dopo aver commentato positivamente il tutto ha concluso: ”questa è la nuova strada da percorrere …” (Sr. Ornella Simeoni)