Card. Scola: su immigrazione gestione “a zig zag ma stiamo trovando una possibile via d’uscita”

Il Patriarca di Venezia è intervenuto ieri sul tema degli immigrati che toccano le nostre coste. Intervento anche da parte dell’arcivescovo Montenegro

Venezia –  L’ emergenza immigrazione è stata gestita «un po’ a zig zag», ma è costata «un’immane fatica» che ci fa intravedere «una via d’uscita». Così, il patriarca di Venezia, Angelo Scola, è intervenuto ieri sul tema dei migranti del Nord Africa che sbarcano sulle coste italiane.
«Quello che sta avvenendo è solo un anticipo di ciò che succederà », ha avvertito Scola, per il quale «Prefetture e Questure hanno lavorato molto bene». Secondo il patriarca dai Paesi sub-sahariani arriveranno «milioni di ragazzi che vivono con 300 euro all’anno, contro i 300 al mese degli immigrati tunisini, libici o egiziani». Quindi le modalità con cui vengono gestite le conseguenze dei sommovimenti che stanno coinvolgendo l’Africa non può essere giudicato con «il difetto dell’intellettualismo tipico di noi europei e italiani». Di fronte a un fenomeno di questo tipo, bisogna per Scola «coniugare l’apertura e l’accoglienza con modalità realistiche e senza scandalizzarsi delle paure, che vanno interpretate e governate ». «La caduta dei muri – ha concluso – ha fatto venir fuori l’infiacchimento dei cattolici nordestini, ma sarà il Nordest del futuro che dovrà farsi carico della nuova situazione a partire dai fenomeni di meticciato».
 Sulla difficile accoglienza dei migranti, è intervenuto anche l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro. «Ci occupiamo della morte di Cristo – ha sottolineato – ma non di quella dei poveri Cristi che muoiono durante una traversata. È, inoltre, strano che si mandino aerei in Libia dicendo che si vogliono aiutare quelle popolazioni, e poi consentiamo che le persone che fuggono dalla guerra possano morire perchè non li vogliamo sulle nostre coste».