Gela: una via crucis dedicata alle vittime del mediterraneo

Oggi al Porto della città con mons. Michele Pennini

Gela – Una via crucis al Porto di Gela dedicata alle vittime del Mediterraneo. Si terrà questa sera per iniziativa della diocesi di Piazza Armerina con la Stella Maris e il sindacato Filca Cisl, con la presenza del vescovo mons. Michele Pennisi.

 
“Abbiamo organizzato questa via crucis al porto di Gela – spiega al SIR mons. Pennisi – per ricordare tutte le persone che in questi giorni sono morte perché profughe dai paesi del Nord Africa. Alcuni anni fa, proprio a Gela sono morte una decina di persone e ricordo di essere andato lì per la benedizione delle salme. É una via crucis dedicata a tutti i morti del Mediterraneo e che faremo davanti al mare per ricordare tutti i nostri fratelli e sorelle che hanno perso la vita, tra cui le ultime due giovani donne morte a Pantelleria”.
“Queste persone – aggiunge il presule – sembrano davvero partecipare alla stessa passione di Cristo. Sono profughi come profugo è stato Gesù bambino con i suoi genitori. Le persone che arrivano sulle nostre coste sono popoli perseguitati, altri vengono a cercare una via di speranza che non trovano nei loro paesi. Affrontano la traversata del Mediterraneo pronti a tutto, pagano moltissimi soldi, accettano pur di arrivare gli altissimi rischi del mare, anche la morte perché molti di loro non sanno nuotare”.
“Tra l’altro – prosegue il vescovo – noi sappiamo di quelli che sono morti perché sono stati recuperati in mare o sulle coste, o perché qualcuno ha denunciato la loro scomparsa. Ma di altri, di tantissimi altri, non si sa nulla. Pare che ci siano moltissimi morti ignoti: persone cioè che sono partite e che non sono mai arrivate e di cui nessuno si è accorto perché sono morte durante l’attraversata. Il Mar Mediterraneo rischia ormai di diventare un grande cimitero ricoperto di acqua. E noi abbiamo il dovere di ricordare alla misericordia del Signore ma anche a tutti, questo dramma che sta succedendo nel nostro mare”. Il vescovo ricorda a questo punto il lungo comunicato che la Conferenza episcopale siciliana ha pubblicato qualche giorno fa e in cui i vescovi siciliani rivolgevano una serie di appelli chiedendo alle Regioni italiane di farsi “carico con generosità di questa emergenza”. Nel testo – ricorda mons. Pennisi – i vescovi ribadivano anche “la necessità che l’Europa si faccia carico di queste emergenze e non si senta sicura chiudendo le porte al grido dei popoli in difficoltà e si impegni a realizzare concretamente autentiche politiche di cooperazione che potranno assicurare a tutti sviluppo e pace duratura”.