Da Milano a Lampedusa. Il biglietto di sola andata del signor Alberto Bottino

Viaggio della Migrantes a Lampedusa: “Raccontare la speranza”

Lampedusa – Sessantasette anni, trentuno dei quali da lampedusano doc. Niente male per un milanese a tutto tondo, turista per caso nella maggiore delle Pelagie, turista per caso per fuggire il mare ligure, privo di appeal all’inizio degli anni Ottanta.

 
Alberto Bottino si racconta, è uno dei personaggi di quest’isola e Lampedusa lo ha ricambiato entrandogli nel cuore. Lo ha catturato definitivamente quattro anni fa, quando Alberto, lasciata l’azienda di profumi e cosmetici, decide di trasferirsi e viverci undici mesi l’anno: “Ad agosto – dice – torno a Milano perché torna bella, non c’è nessuno mentre Lampedusa finisce per assomigliare alla Milano da cui sono partito”.
Il resto dell’anno è una full immersion nella pace dell’isola, l’amore per il mare e il gusto del contatto umano lo guidano e dei giorni dell’emergenza parla con voce grave: “Avrebbero dovuto muoversi prima, il Governo aveva immaginato cosa sarebbe accaduto e ha lasciato che accadesse”.
Il senso pratico meneghino si fa strada anche al cospetto del cielo sopra Lampedusa, di un azzurro profondo più del mare: “Perché – dice – attendere l’esplosione di un problema in un’isola piccola e che comunque sta in mezzo al mare e non puoi spostarla?”. Già, perché?
L’impressione che ci trasferisce è quella di tanti altri lampedusani: “Forse – azzarda – hanno voluto che i problemi crescessero per farli diventare problemi europei”.
E dire che Lampedusa, più vicina alla costa tunisina che a quella siciliana, ha sentito di essere italiana solo in questi giorni, e certo non per effetto delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’unità.
Ed ecco che il paradosso di Lampedusa viene di nuovo servito sul piatto: il timore di questi giorni, irreali per il vuoto lasciato dai tunisini rimpatriati, è che lo scemare dell’emergenza faccia venire meno l’attenzione per l’isola e la allontani nuovamente dalla terraferma, ad appena una settimana dall’ultima visita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il signor Bottino coglie anche questo aspetto: “L’emergenza può tornare – avverte – ma non è detto che sia accompagnata dall’interesse di Roma, come non lo è stato nei primi giorni”. (N. Arena – Ufficio Migrantes Messina)