La Chiesa italiana e l’emigrazione

Un convegno oggi pomeriggio a Roma

Roma – “Non si può ricordare i 150 anni di storia di un’Italia unita, costruita anche dai cattolici, dimenticando come questa storia è strettamente connessa a una storia di migrazioni”. E’ quanto ha detto oggi pomeriggio mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, intervenendo alla VI edizione delle Giornate dell’Emigrazione che si è svolta a Roma. Dopo aver ricordato alcune figure che più di altre nel mondo ecclesiale italiano hanno saputo interpretare la sfida e il dramma dell’emigrazione italiana in questi 150 anni di storia (Vincenzo Pallotti, Giovanni Bosco, Pio X, Geremia Bonomelli, Giovanni Scalabrini, Madre Francesca Saverio Cabrini, ha sottolineato che come queste figure esemplari, con “la coniugazione stretta fra evangelizzazione e promozione umana, siano state una delle realtà fondamentali che hanno contribuito, in 150 anni di storia italiana, a superare la distanza e la contrapposizione tra Stato e Chiesa e a preparare una leale collaborazione, quale oggi è stata raggiunta”. 
Sulla presenza degli istituti religiosi che sono stati impegnati accanto agli italiani all’estero si è soffermato p. Vincenzo Rosato, direttore del Centro Studi Emigrazione di Roma sottolineandone la “significativa e spesso determinante attività per mantenere la loro fede, cultura e tradizione. La passione e dedizione dei missionari – h aggiunto – ha aiutato gli emigranti italiani a essere fieri delle loro origini e a condividere con la gente del posto le loro qualità e ricchezze culturali”. Fin dall’inizio dell’emigrazione italiana anche numerose religiose hanno accompagnato gli italiani che hanno “saputo gestire, con estrema serenità e fiducia in Dio le forti precarietà di vita, interagire con equilibrio per farsi accettare, comprendere, apprezzare dalla comunità ospitante”, ha detto sr. Etra Modica responsabile dell’Ufficio Mobilità Etnica dell’Usmi. “Possiamo dire – ha spiegato – che si sono fatte emigrate con e tra gli emigrati: posso affermare, con una punta di orgoglio, che più che dare priorità alle strutture, sia pur urgenti, hanno mirato a salvaguardare la dignità umana di questi ‘trapiantati’ , esposti ad ogni forma di difficoltà e di sfruttamento”. In Italia, secondo gli ultimi dati statistici, forniti dall’Unione delle Superiore Maggiori d’Italia (USMI), vi sono 81.723 religiose, appartenenti a 627 Congregazioni femminili, delle quali 7.333 sono impegnate nelle missioni all’estero e di queste circa 126 lavorano al servizio degli emigranti italiani all’estero.