CIR: fermare i respingimenti “indiscriminati”

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR è molto preoccupato per la ripresa di una politica dei respingimenti che sembrava definitivamente superata.

Roma – Il Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR – è molto preoccupato per la ripresa di una politica dei respingimenti che “sembrava definitivamente superata”.
“La legge in vigore deve essere rispettata”, dichiara Christopher Hein, direttore del CIR: “il Regolamento al Testo Unico Immigrazione stabilisce che l’atto di respingimento deve essere comunicato allo straniero mediante consegna a mani proprie o attraverso la notificazione del provvedimento scritto e motivato e, peraltro, deve indicare la possibilità di ricorso. Anche se la maggior parte dei tunisini possono essere migranti economici non si può certamente escludere che tra di loro ci siano anche dei rifugiati. Quindi bisogna in ogni modo individuare le persone e dare loro l’effettiva possibilità di chiedere asilo”.
Il CIR ha “apprezzato” – si legge in una nota diffusa oggi pomeriggio –  l’applicazione della protezione temporanea per motivi umanitari in favore dei cittadini nordafricani arrivati in Italia, “un atto peraltro richiesto dal CIR già da due mesi. Non è però accettabile che sia stabilita una rigida limitazione di tempo facendo una distinzione del tutto artificiale tra chi è arrivato prima o dopo dell’entrata in vigore del decreto del governo”.
“La protezione temporanea non è e non deve essere una sanatoria”, aggiunge Hein: “o esiste una rilevante esigenza umanitaria, e solo così secondo il Testo Unico Immigrazione si può applicare questa protezione, o non esiste. Ma certamente le esigenze umanitarie non possono cessare da un minuto all’altro, come il decreto vuole far credere”.
Il CIR quindi chiede che vengano subito “sospesi” i respingimenti di massa che in ogni modo siano rispettate “scrupolosamente” le norme vigenti.