Le “seconde generazioni” degli stranieri in Italia al centro del nuovo numero della rivista “Libertàcivili”

Gli squilibri economico-sociali nel nordafrica e le conseguenti ondate migratorie verso il nostro Paese nell’editoriale del prefetto Angela Pria

Roma – G2, la seconda generazione degli stranieri in Italia. E’ questo il tema del primo numero della rivista ‘Libertàcivili’ dell’anno 2011 in distribuzione in questi giorni.
Nel suo editoriale, il capo dipartimento prefetto Angela Pria nuovo direttore del periodico – introduce il tema di scottante attualità riguardante gli squilibri economico-sociali in essere nell’intero Maghreb e la conseguente ondata di sbarchi che ogni giorno si riversa sulle coste siciliane e dell’isola di Lampedusa in particolare.
Il complesso fenomeno dei minori non accompagnati è al centro dello studio di Giovanni Giulio Valtolina, della fondazione Ismu, che si avvale del rapporto Anci e dell’indagine di Save the children in materia. Guia Gilardoni, invece, approfondisce la problematica dei figli delle coppie miste secondo i parametri del capitale economico, culturale e sociale.
Ma la crisi ‘morde’ anche sugli immigrati? E’ questo l’interrogativo al quale rispondono Gian Carlo Blangiardo e Stefania Rimoldi dell’Università di Milano Bicocca, i quali offrono una panoramica dettagliata della situazione lavorativa straniera nel nostro Paese sulla base dell’indagine svolta da Ismu-Censis nel luglio scorso su un campione di circa 13mila unità.
Il viceprefetto Maria Virginia Rizzo, responsabile del portale internet del ministero dell’interno, presenta i risvolti organizzativi del “click day” in occasione del decreto flussi 2010, esempio di efficienza dell’amministrazione.
Chiude il numero 1/2011 della rivista ‘una lezione sul futuro’ un documento curato da Stefania Nasso per la sezione ‘Documentazione e statistiche’. Si tratta dell’estratto di una magistrale lezione tenuta dal prof.  Antonio Golini in occasione del suo commiato dall’ateneo romano dopo 50 anni di carriera universitaria. Il documento, partendo da studi demografici, ci conduce a valutazioni e proiezioni sui destini stessi dell’umanità, delle nazioni, delle famiglie, dei singoli cittadini, in conseguenza dei profondi mutamenti geopolitici in atto.