Vescovi Basilicata: preoccupazione per situazione centro di accoglienza di Acerenza

Da sabato 2 aprile ospita 520 immigrati tunisini giunti in Italia in questi giorni a motivo della grave situazione politica venutasi a creare in Tunisia.

Potenza – I vescovi della Basilicata “ facendosi interpreti dei sentimenti delle comunità loro affidate, esprimono innanzitutto profonda preoccupazione per la situazione emergenziale venutasi a creare nel Centro di Accoglienza di Palazzo San Gervasio che da sabato 2 aprile ospita 520 immigrati tunisini giunti in Italia in questi giorni a motivo della grave situazione politica venutasi a creare in Tunisia”. E’ quanto si legge nel comunicato – diffusi oggi – della conferenza Episcopale della Basilicata che si è svolta a Potenza lunedì scorso.
I presuli lucani dopo aver dedicato la loro attenzione ai problemi pastorali previsti dall’ordine del giorno, hanno chiesto a mons. Ricchiuti, arcivescovo di Acerenza, informazioni sul Centro di Accoglienza dove, in questi giorni, “il clima che si respira è abbastanza tranquillo per la vigilanza discreta e
rispettosa delle forze dell’ordine, per la gestione attenta”. La Conferenza Episcopale della Basilicata auspica che, nel “pieno e totale rispetto della dignità umana degli immigrati (tutti giovani di età
compresa tra i 20 e i 30 anni), il periodo di permanenza nel Centro possa essere il più breve possibile,
consentendo l’identificazione degli ospiti, e la concessione di un permesso di soggiorno temporaneo per
potersi recare liberamente nelle città e nei Paesi europei dove poi dovranno regolarizzare legalmente la
loro presenza”.
“Un prolungato e indeterminato periodo di permanenza nel Centro, al di là dell’impegno organizzativo
Richiesto – spiegano i vescovo – deve fare i conti con oggettive difficoltà logistiche, insufficienti a garantire a tutti un sereno trascorrere dei giorni, che potrebbero suscitare negli immigrati reazioni non facilmente prevedibili, dal momento che, allo stato attuale della situazione, non è concesso loro di uscire dal Centro”.
La struttura di accoglienza “si trasformerebbe così in luogo d’ingiusta detenzione, e (in quanto) limitativa dei diritti fondamentali di libertà e di movimento di quanti sono temporaneamente ospitati”.
Nel frattempo, i Vescovi lucani invitano tutte le comunità parrocchiali a “pregare per questi nostri fratelli” e rivolgono “un pressante appello al Governo e a tutte le istituzioni civili, regionali e provinciali, perché si adoperino per una soluzione rapida e soddisfacente dei problemi posti da questa emergenza per tanti aspetti grave e drammatica.