Migrantes: le morti nel Mediterraneo chiedono urgentemente un impegno di protezione umanitaria

“É purtroppo una scena che si sta ripetendo troppo frequentemente a corollario di una tragedia africana che coinvolge sempre di più persone e famiglie, uomini, donne e bambini in fuga”

Roma – Anche bambini e donne tra le prime vittime di 150 dispersi, di cui ogni ora che passa viene meno la speranza di trovarli in vita.

 
“É purtroppo una scena che si sta ripetendo troppo frequentemente a corollario di una tragedia africana che coinvolge sempre di più persone e famiglie, uomini, donne e bambini in fuga”, ha commentato oggi mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes.
Una tragedia nel Mediterraneo che chiede “un immediato” impegno europeo – come ha ricordato il card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana – e “uscire dall’incertezza nella via dell’accompagnamento di un popolo in fuga, attraverso corridoi umanitari, e nella gestione dell’emergenza in termini di protezione umanitaria, ma anche di costruzione di flussi regolari verso l’Italia e verso l’Europa”, ha aggiunto mons. Perego.
“Abbandonare queste popolazioni africane – ha concluso – significa solo rimandare i problemi, che poi degenerano e aumentano conflittualità sociale nel dibattito culturale e politico, ma anche nella vita sociale delle nostre città”.