“Nella Chiesa nessuno è straniero”

Via Crucis vivente con le comunità migranti della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno

Salerno – L’Ufficio Diocesano Migrantes della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, nella persona del suo Direttore, Sac. Rosario Petrone, parroco di Sant’Eustachio Martire, in Salerno, sensibile alla chiamata che la Chiesa Cattolica incessantemente proclama attraverso le proprie direttive pastorali, si prefigge di rendere visibile la comunione di fede tra le diverse realtà etniche con il coinvolgimento diretto di esse nelle attività Parrocchiali.

 
Trasmettere il senso della Cattolicità non solo attraverso un atteggiamento di vicinanza e di assistenza, tipico di realtà etniche non ancora completamente inserite nel tessuto sociale ma soprattutto proporre una valorizzazione della risorsa umana al fine di avviare un processo di interazione che deve necessariamente agire oltre l’aspetto sociale. Rendere il migrante un valore per la comunità che lo accoglie è priorità assoluta per la Chiesa. Permettergli di sentirsi parte attiva e di promuovere la sua cultura è alla base di un buon processo di integrazione. Pertanto anche la valorizzazione di momenti di condivisione, quali la “festa dei popoli”, che si terrà a Salerno il 19 Giugno 2011, in presenza dell’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti, è simbolo di accoglienza e di promozione umana del migrante.
Sono state coinvolte, in occasione di questo periodo Quaresimale alcune comunità straniere, precisamente filippine, cingalesi e senegalesi, nel vivere il Mistero Pasquale attraverso una “Via Crucis” vivente con costumi d’epoca che si terrà nei giorni 15 e 17 aprile 2011 per le strade dei quartieri della Parrocchia. Questo perché nella Chiesa nessuno è straniero e la Chiesa non è straniera a nessuno.
Promuovendo così una evangelizzazione che assicuri agli immigrati, nostri fratelli nella fede, l’annuncio del Vangelo, garantendo una catechesi nella quale possono attingere alla fonte della Parola ed avviare un processo di interazione sociale con la comunità locale di Sant’Eustachio.
Tutto ciò non può ultimarsi in un singolo avvenimento ma deve andare oltre. Pertanto da questo pensiero nasce la volontà di costituire una comunità di fede dove gli immigrati possono aggregarsi e socializzare nella solidarietà, celebrare i Santi Misteri secondo la loro lingua e tradizione.
Da questa esperienza è già nata un’associazione filippina (Associazione Cattolica Filippina) che, con i suoi 210 iscritti, rappresenta il primo tassello di un mosaico in cui la Comunione di Fede è icona centrale. Tutto ciò nasce dalla volontà di non ghettizzare bensì di armonizzare nell’unità la comunità che diventa ricchezza per tutti.
Il coronamento di questa esperienza si vivrà quando come comunità unita, intorno all’altare del Signore ci incontreremo per vivere il Mistero della nostra Redenzione nella notte del sabato Santo affinchè, in comunione di fede, celebreremo la Resurrezione del Nostro Signore Gesù Cristo. (don R. Petrone – Direttore Migrantes diocesi di Salerno-Campagna-Acerno)