Immigrati e integrazione

Un convegno a Tursi su “Migrazioni. Accoglienza solidarietà Cittadinanza. Migranti, una presenza da valorizzare”

Tursi – Terra di emigranti e della disoccupazione giovanile, la Basilicata, è invece approdo consolidato di lavoratori immigrati, con un tasso di incremento superiore alla media italiana, e Tursi è un modello di proficua integrazione. Il dato, poco noto, emerge non soltanto dalle statistiche ufficiali o dai rapporti della Caritas/Migrantes, bensì dall’osservatorio sindacale della Cisl e dall’Inas, il suo patronato. L’appuntamento su “Migrazioni. Accoglienza solidarietà cittadinanza / Migranti, una presenza da valorizzare” è stato, perciò, un’aggiornata riflessione sulla società multiculturale, affrontata con tensione ideale e documentato pragmatismo da sindacato, chiesa e istituzioni. La Filca-Cisl, organizzatrice, si è mobilitata al massimo livello lucano e nazionale. Finanziata dall’Unar, Dipartimento per le Pari opportunità, nell’ambito della settimana di azione contro il razzismo nei luoghi di lavoro, l’iniziativa si è svolta nell’aula magna dell’Itcgt “M. Capitolo”, di fronte a un pubblico attento, con una rappresentanza delle comunità albanesi e romene da anni residenti a Tursi. Proprio la città della Rabatana, che ha poco più di 5.230 abitanti e ospita circa 400 immigrati, è stata riconosciuta a sorpresa come modello positivo di convivenza, perciò luogo simbolo del confronto. Per mons. Francescantonio Nolè, Vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, occorre “prendere atto che la mentalità è cambiata, c’è meno diffidenza, tuttavia,

 
dobbiamo misurarci con le povertà nelle sue varie sfaccettature, mentre restano prioritari l’educazione integrale della persona, il rispetto della dignità umana e il dialogo”. Il Presidente della Provincia di Matera Franco Stella ha insistito sulla lotta al caporalato, le discriminazioni e i drammatici incidenti sul lavoro, “sovente a scapito proprio degli immigrati irregolari, i cosiddetti invisibili”. Dopo aver ricordato che “a Tursi non si vive la criminalità addebitabile agli immigrati”, il sindaco Giuseppe Labriola ha posto il problema abitativo, “nei piccoli comuni risolvibile con la rivitalizzazione dei centri storici”. Indicazione condivisa dal Segretario generale nazionale della Filca Domenico Pesenti, bergamasco, al quale il Sindaco, “coerentemente con lo spirito del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia”, ha offerto la cittadinanza onoraria. “Si affronta la più grave crisi del secondo Novecento, e dell’edilizia in particolare, rilanciando il lavoro – ha insistito Pesenti -, senza dover cementificare il territorio italiano, sovente devastato, mentre basterebbe recuperare un patrimonio che già esiste, sapendo che gli immigrati sono maggiormente occupati nelle campagne,
nell’edilizia e nell’assistenza familiare”. Non a caso, dal Segretario lucano della Cisl Nino Falotico la proposta di “uno specifico osservatorio e una sorta di albo delle badanti, a tutela delle famiglie, oltre all’estensione del diritto di cittadinanza legale”. (Salvatore Verde)