Se il turbante turba

L’indiano sikh controllato per due volte alla Malpensa

Milano – In tempo di paure anche un innocente turbante può causare turbamenti. Soprattutto ai responsabili della sicurezza di un aeroporto. Quanto è accaduto per due volte, alla stessa persona, un indiano di fede Sikh, alla Malpensa, rischia di provocare un incidente diplomatico tra India e Italia, con il governo di New Delhi deciso a presentare una risoluzione all’Assemblea generale dell’ONU per chiedere che in tutto il mondo sia rispettato il turbante Sikh, simbolo religioso per i fedeli di questa comunità religiosa indiana, molto diffusa nel Punjab dove è nata.

 
Particolarmente sfortunato l’involontario protagonista della storia, Amritinder Singh, allenatore di golf di fede Sikh in viaggio in Italia. Per due volte, nel giro di due settimane, è incappato nei controlli degli addetti alla sicurezza dell’aeroporto milanese della Malpensa, i quali gli hanno imposto di sfilarsi il turbante e svolgerlo per tutta la sua lunghezza. Una umiliazione doppia per Amritinder, e non solo. Già al primo episodio erano seguite le energiche proteste del governo indiano. L’ambasciatore italiano a New Delhi aveva presentato le scuse a nome dell’Italia. Adesso, per il secondo episodio, i toni sono diventati più accesi. “Un oltraggio alla nazione”, ha commentato il Ministro degli Esteri indiano, denunciando una seconda volta il caso al Senato indiano, mentre i rappresentanti dell’opposizione hanno accusato il governo di non essere stato capace d’impedire il ripetersi dell’insulto.
Occorre dire che il turbante è considerato dai fedeli Sikh un simbolo religioso, da portare in pubblico, perché serve a raccogliere la barba e i capelli lasciati crescere per non cambiare il corso della natura, secondo uno dei cinque segni distintivi imposti dalla loro religione. Gli altri segni distintivi da portare sono un pettine, un braccialetto di ferro, un piccolo pugnale, pantaloni corti al ginocchio. Al loro nome di nascita i Sikh (“discepoli”, in lingua indiana) aggiungono il titolo di Singh (“leone”). (Piero Isola – SIR)