Lampedusa: la veglia pasquale presieduta dall’Arcivescovo Mons. Montenegro

“Per noi la Pasqua ha un significato, non è un ricordo”

Lampedusa – “Nella nostra famiglia, in questo momento, sono gli abitanti di Lampedusa, ad avere bisogno di tutta la nostra vicinanza e del nostro affetto”. Con queste parole mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, spiega la decisione di celebrare la Veglia Pasquale non nella Cattedrale di Agrigento ma nella parrocchia di san Gerlando a Lampedusa.

 
“In questi giorni in cui mi sono recato spesso nell’isola – afferma l’arcivescovo – ho visto la gente felice di vedermi e di avermi accanto: ‘allora davvero il vescovo è con noi, è vicino a noi e ci pensa’, sono state le parole con cui i lampedusani, un pò sorpresi, mi hanno accolto. Stiamo vivendo la Quaresima, l’augurio è che la Pasqua per i lampedusani e i migranti possa essere vissuta pienamente. Per noi la Pasqua ha un significato, non è un ricordo”.
“Sono grato – ha detto poi, riferendosi alle parole pronunciate dal Card. Bagnasco in apertura dei lavori del Consiglio Permanente della CEI – al Cardinale che ha parlato della situazione che stiamo vivendo a Lampedusa. Sono grato per le attenzioni per Lampedusa e per le attenzioni avute per i migranti. Ha riconosciuto ed ha fatto una lettura oggettiva della situazione, sottolineando che la questione dei migranti non si può risolvere costruendo muri oltre a ricordare ai lampedusani che non sono soli”.