Lampedusa: impegno e sensibilità

Una nota del direttore Migrantes di Agrigento

Agrigento – La situazione attuale nell’isola di Lampedusa sembra tra le più disperate. Il numero sempre crescente di sbarchi e le situazioni precarie in cui vivono i migranti rischiano di portare l’isola al collasso. In questo momento critico emerge l’animo grande dei lampedusani, sempre pronti ad aprire le porte ed il cuore dando vita a manifestazioni di grande affetto e solidarietà verso chi arriva in cerca di serenità e si trova privo di tutto, anche del minimo necessario per la sopravvivenza. L’enorme senso di accoglienza che caratterizza la popolazione dell’isola non è certamente messo in discussione non sono rare storie di “ordinaria santità” di chi condivide, povero tra i poveri, il poco che possiede. Come ha anche ribadito Mons. Francesco Montenegro, “non possiamo venire meno all’invito evangelico: ero forestiero e mi avete ospitato”; ma il senso, altrettanto evangelico, della giustizia richiede che le istituzioni si impegnino ad accogliere chi arriva rispettandone i diritti e la dignità.
La Chiesa agrigentina, presente nel territorio attraverso la parrocchia di Lampedusa, è vicina sia ai migranti che ai lampedusani, offrendo ai primi il conforto e l’aiuto necessario e agli altri il sostegno affinché la difficoltà presente non spenga le iniziative di fraterna accoglienza sorte nella comunità locale. Alcuni sacerdoti si stanno alternando in brevi periodi di permanenza per sostenere il parroco nell’animazione della comunità; qualche piccolo gruppo di sacerdoti e fedeli si reca in “fraterno pellegrinaggio alla Chiesa di Lampedusa” per rinsaldare la comunione con la Chiesa diocesana di cui la parrocchia isolana è parte integrante e, soprattutto in questo momento, segno visibile di testimonianza evangelica.
L’emergenza umanitaria non può gravare solo sulla piccola popolazione locale ma deve essere affrontata con responsabilità dall’intera Unione Europea. Lampedusa non ha mai rifiutano il proprio ruolo di “porta del mediterraneo” ma la sua gente non può essere portata all’esasperazione. L’inspiegabile lentezza dei trasferimenti nei centri di accoglienza potrebbe compromettere la stabilità sociale nell’isola; per non parlare della situazione sanitaria molto delicata a causa della mancanza di servizi sufficienti e dell’aumento dei rifiuti. Una popolazione che vive essenzialmente di turismo rischia di pagare un prezzo troppo alto.
Si auspica nei prossimi giorni i decongestionamento dell’isola, ma il flusso ininterrotto di sbarchi riproporrà il problema se non si attua un piano ordinario per l’accoglienza e il trasferimento dei migranti in strutture adeguate. Auspichiamo un maggiore impegno e sensibilità da parte di chi è chiamato a decidere, augurandoci che nel rispetto della dignità di ciascuno sia salvaguardata la giustizia e la Carità. (don Carmelo La Magra – Direttore Ufficio Migrantes della Diocesi di Agrigento)