Badanti: assistenza “Sì-Cura” con un progetto delle ACLI

Attivato con il sostegno della Provincia un percorso di formazione delle assistenti familiari

Trento – In Trentino vi sono oggi 50.500 persone con più di 75 anni, che diventeranno 58.500 nel 2015, 63.500 nel 2020, numeri che spiegano da soli le dimensioni assunte dal problema dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Se l’evoluzione dei servizi ad essi rivolti deve indirizzarsi sempre più alla domiciliarità dell’assistenza, emerge con chiarezza il peso che, in tale contesto, assume il ruolo svolto dalle assistenti familiari e collaboratrici domestiche, badanti in primo luogo. E proprio alle badanti, alla loro formazione ed alla necessità di offrire garanzie alle famiglie sulla qualità delle cure e dell’assistenza prestate ai propri cari, risponde l’attivazione di un percorso di formazione promosso dalle Acli Trentine. Il progetto, denominato Acli Sì-Cura, è sostenuto dall’Assessorato alla salute e politiche sociali ed è stato presentato ed illustrato oggi in Provincia dall’assessore Ugo Rossi e dai responsabili delle Acli Trentine.

 
Benché l’iniziativa sia “sperimentale”, ad essa si guarda come ad una innovativa anticipazione di un modello da applicare su larga scala. “Con questo progetto – ha spiegato l’assessore Rossi – impareremo sul campo ciò che dovremo imparare a fare domani, mettendo in rete territori, famiglie, servizi, per costruire un nuovo sistema di welfare che non può più basarsi sull’erogazione di risorse da parte dell’ente pubblico e che assegna al privato sociale un ruolo fondamentale”.
La domanda alla quale rispondere è quella delle famiglie, sempre più numerose, che vivono in solitudine la fatica e le difficoltà legate all’assistenza di persone non autosufficienti. Una domanda alla quale il progetto Acli Si-Cura, articolazione del più vasto progetto Acli Care, intende rispondere attivando un percorso formativo, inizialmente destinato a 30 collaboratrici familiari, che trasmetta competenze comunicative e relazionali, tecnico-professionali e socio-culturali.
“Per anni – ha affermato il Presidente delle Acli Trentine, Arrigo Dalfovo – abbiamo svolto da una parte un ruolo di supplenza, dall’altra in parte di gestione. Ciò a cui vogliamo fare riferimento è un modo di fare welfare che potremmo chiamare “civile”, un modello dove ad una azione pubblica di indirizzo e orientamento si affianca una assistenza indiretta delegata o affidata al privato. Con questo progetto intendiamo in sostanza prenderci cura di chi si prende cura degli anziani non autosufficienti”. Il corso – hanno poi spiegato la responsabile del progetto Acli Care Luisa Masera e la coordinatrice dello stesso Silvia Xodo – mira a qualificare il lavoro delle assistenti familiari, anche in previsione di una possibile attivazione di un Registro provinciale. Il corso, che inizierà a partire dalla fine di aprile avrà la durata di 120 ore e sarà organizzato in due moduli rispettivamente di 70 e 50 ore, in entrambi i quali sono previsti un tirocinio presso strutture per anziani e/o presso la stessa famiglia datrice di lavoro. Alla fine del corso è prevista la valutazione per il riconoscimento ad operare come assistenti familiari, le corsiste ritenute idonee entreranno a far parte di un elenco di assistenti familiari qualificate Acli Si-Cura.