Cei: il dramma dei profugi e la morte dei quattro bimbi rom morti in un incendio a Roma

Tra i temi della prolusione del card. Bagnasco. Un commento di mons. Perego

 
Roma – “II dramma della guerra e dei profughi e degli immigrati dell’Africa e del Medio Oriente, insieme al ricordo-esame di coscienza a  partire dai quattro bambini rom morti  a Roma nell’incendio al campo nomandi, sono due dei  passaggi di grande attualità della prolusione del Presidente della CEI, il card. Angelo Bagnasco  di oggi in apertura del Consiglio Permanente” – ha ricordato Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes.
“Bella l’immagine di un’Italia ‘ponte’, ‘strada di confine’, limes utilizzata dal card. Bagnasco per indicare la vocazione sociale dell’Italia in Europa, in questo forte e drammatico tempo di migrazioni forzate e naturali, dove la cittadinanza si vive non nel disinteresse, ma nell’assunzione forte di una responsabilità sociale e politica verso i nostri fratelli africani, soprattutto giovani,  che si esprime nelle diverse forme di interdipendenza, tema caro al magistero sociale di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, – afferma il direttore Migrantes- quali lo scambio culturale, le relazioni economiche giuste, la cooperazione internazionale, la tutela dei diritti, il diritto di migrare”.
“La vicenda drammatica, che ha scosso l’Italia, della morte dei quattro bambini rom, a causa del rogo nella loro baracca, ispira  al Presidente della CEI l’invito a rafforzare percorsi di accompagnamento in rete,  graduali, a tutela di diritti e doveri, dentro la città, superando forme che ritornano purtroppo di razzismo ed esclusione” .
 “Questi passaggi della prolusione del card. Bagnasco sono in profonda sintonia con il comunicato della CEMI del febbraio scorso, che al termine del proprio incontro aveva voluto ricordare il dramma della rivolta africana e le conseguenze migratorie e il dramma della morte dei 4 bambini rom” ,conclude mons. Perego.