La voce degli emigrati

La stampa cattolica italiana in Europa

Roma – I 150 anni dell’Unità d’Italia, la “fiaccola di Benedetto” da Norcia, l’8 marzo e la situazione delle donne, il razzismo e le discriminazioni nei confronti dei migranti in Italia. Sono gli argomenti di cui parlano gli editoriali dei giornali cattolici italiani in Europa (Gcie), aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici).

 
In Europa le Missioni cattoliche sono 160, con circa 300 missionari (molti in età avanzata). Alcune delegazioni nazionali e Missioni hanno ultimamente investito nella comunicazione ecclesiale, scegliendo di aderire alla Fisc e costituendo una propria delegazione.
Ne fanno parte “Migranti-press” (Fondazione Migrantes – Italia), “Il Corriere degli Italiani” (Svizzera), “Corriere d’Italia” (Germania), “Nuovi Orizzonti Europa” (Francia, Belgio, Lussemburgo), “La Voce degli Italiani” (Inghilterra) e “Webgiornale.de” (Germania).
Si tratta per lo più di mensili che uniscono all’uscita cartacea newsletter settimanali e aggiornamenti on line sui rispettivi siti.
“Le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia sono state un grande successo mediatico e istituzionale”, riconosce il Corriere degli Italiani (Svizzera), “ma non per questo sono scomparsi di colpo i problemi. Una parte del Paese non ha risposto esteriormente con lo stesso entusiasmo col quale gli americani, per esempio, festeggiano da circa due secoli e mezzo il loro quattro luglio, il giorno dell’indipendenza. Anzi, nelle punte estreme, a Bolzano e a Lampedusa, sono fioccate le contestazioni e qualche fischio ha accompagnato le uscite del presidente del Consiglio e di alcuni esponenti leghisti qua e là per lo stivale”. Il settimanale elvetico ricorda, in tale occasione, “che l’Italia prima di essere costruita dall’interno è stata spinta a diventare nazione da fuori. Tutti i popoli d’oltralpe definivano gli abitanti che si raccoglievano in stati e staterelli dentro la penisola come ‘italiani'”. “Ogni giorno dovrebbe essere il giorno della donna, così come il giorno dell’uomo e del bambino”, annota Mauro Montanari , direttore del Corriere d’Italia (Germania), vedendo nell’8 marzo “una buona occasione per riflettere”. Intanto “sul fatto che una donna su cinque in Europa è vittima di violenza in casa. Una donna su sette, sempre in Europa, è vittima di stupro. Ancora in Europa il fenomeno dei matrimoni coatti, cioè organizzati dalle famiglie tra uomini anziani e giovanissime ragazze, molto spesso minorenni, è in piena espansione, favorito anche dal silenzio della stampa”. Ancora, “vengono consumate ogni anno, sempre qui in Europa, circa diecimila cosiddette ‘escissioni'”. E poi il “traffico di esseri umani”, circa 250 mila casi all’anno nel continente, “e si tratta quasi esclusivamente di donne, spesso giovanissime e anche minorenni: importate come merci e avviate poi alla prostituzione nei Paesi occidentali più benestanti”.
“I vari aspetti della violenza di cui stiamo parlando – lamenta Montanari – meriterebbero ben più che un articolo su un giornale una volta ogni tanto. In questo senso l’informazione ha molte responsabilità, perché se il dibattito pubblico fosse vivo sui temi appena citati, anche la politica sarebbe poi costretta a muoversi”.
Parla invece della “fiaccola di san Benedetto” Renato Zilio , direttore della Voce degli Italiani (Inghilterra), ricordando che Benedetto da Norcia “lo si è celebrato il 3 marzo nella cattedrale cattolica di Westminster di fronte a un’assemblea fatta di inglesi, italiani e polacchi a ricordo della tragedia di Montecassino”.
Il “pellegrinaggio” della fiaccola, prosegue Zilio, “era iniziato qualche giorno prima in Vaticano con la benedizione papale e proseguiva per Londra, quasi in un replay dei recenti e indimenticati passi di un altro grande Benedetto”. E “una celebrazione ecumenica – come in una nemesi storica – accoglieva mercoledì 2 marzo questo nobile simbolo del patrono d’Europa”, “quasi a indicare che la luce per il mondo d’oggi, fatto di differenze e di violenze ravvicinate, non può essere che il cammino faticoso della riconciliazione. Indispensabile arte di coltivare la nostra terra, in tutti i suoi sensi”. Fa infine riferimento alla Giornata internazionale contro il razzismo il direttore generale della Fondazione Migrantes, Giancarlo Perego, in una nota per Migrantes online (www.migrantesonline.it), facendo riferimento al database dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, “analizzato ogni anno dal Dossier statistico immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes” e che “permette di costruire una interessante e, al contempo, preoccupante mappatura del fenomeno della discriminazione razziale ed etnica in Italia e di raccogliere alcuni esempi”. Ne emerge che “il 2010 sembra essere stato un anno nel quale la discriminazione, la disparità di trattamento e l’odio razziale hanno guadagnato spazi nuovi”. La nota di Perego è stata rilanciata anche da Webgiornale.de, notiziario on line della comunità italiana in Germania.