Fratelli d’Italia anche in Spagna

L’incontro degli italiani in occasione della GMG

Barcellona – Una tradizione nella tradizione. Questo è diventato l’incontro degli italiani in occasione della GMG. Un momento atteso, partecipato, capace di mettere insieme realtà molto diverse e tra loro. Quest’anno poi la presenza degli italiani alla GMG – da sempre una delle più significative – si riveste di un colore particolare. Anzi di un “tricolore”, quello del tessuto che i giovani troveranno nello zaino del pellegrino e che potranno cucire come meglio credono (bandiera, pantaloni, poncho…). I 150 anni dell’unità nazionale offrono l’occasione per riscoprirsi fratelli non solo d’Italia ma anche di fede, azzerando le distanze tra nord e sud. E i gemellaggi nelle diocesi spagnole saranno lo spazio ideale per cementare rapporti di incontro e di scambio che stanno già bollendo in pentola.

 
“Organizzare un gemellaggio – racconta Luca Motto, delegato laico per la Pastorale giovanile del Piemonte – è sempre bello e complicato, ma questa volta è stata una storia completamente diversa. Le nostre diocesi del nord Piemonte (Aosta, Biella, Ivrea, Susa e Vercelli) si sono gemellate con Barcellona e durante un viaggio organizzativo previo don Toni Roman, l’incaricato spagnolo, ci ha comunicato la presenza di altre diocesi italiane a Barcellona. Di qui il desiderio di prendere contatti con le altre diocesi coinvolte (quasi tutta la regione ecclesiastica Campania e Milano). Insieme abbiamo deciso di dar la possibilità ai nostri giovani di vivere, il 14 agosto, una serata speciale nel segno del 150° anniversario dell’unità, realizzando uno spettacolo “simil Festa italiana” che Barcellona inserirà nel programma generale. È bello vedere come, anche se provenienti da diverse parti dello stivale e ognuno con un proprio stile, si vuole raggiungere tutti lo stesso obiettivo. E ancor più particolari sono alcuni segni della provvidenza come la richiesta dei giovani di Bologna (ospiti in una diocesi vicina) di poter partecipare a questo evento.
Per alcune regioni il gemellaggio è anche l’occasione per ritrovarsi, come spiega Michele Ceccagnoli, delegato della pastorale giovanile umbra: “A volte è necessario fare duemila chilometri per incontrare ragazzi e ragazze che abitano dietro l’angolo, hanno la nostra età e condividono il nostro cammino. Da diversi anni la regione Umbria ha trovato nell’unione di tutte le sue diocesi un momento importante come Chiesa e come comunità e sta portando avanti il proposito di condividere il viaggio facendo tesoro non solo della GMG, ma anche del viaggio stesso come scoperta del “vicino di casa”. Quest’anno il caso, ma non credo sia un caso, ha voluto che la nostra regione condividesse i gemellaggi – i giovani umbri saranno ospiti a Girona – con diocesi limitrofe. Città di Castello, ad esempio, è più vicina a Cesena che a Terni. E sarà importante questo incontro con i vicini perché è nell’incontro con l’altro che si cresce”.
A Valencia si ritroveranno insieme le regioni delle tre storiche capitali italiane: Piemonte, Toscana e Lazio. “La GMG è da sempre un’occasione di unità – riflette don Danilo Costantino, responsabile della Pastorale giovanile della Toscana – perché stimola a uscire dalla propria parrocchia per aprirsi a un orizzonte più ampio. Tra responsabili regionali ci siamo già scambiati alcune idee per fare dell’incontro spagnolo un momento di forte comunione. Come toscani ‘esporteremo’ Dante, simbolo di un’unità linguistica e culturale che accomuna tutte le esperienze, al di là della provenienza geografica”. A Madrid, come fu per Roma e per le successive GMG, gli italiani si ritroveranno ancora una volta “sotto la stessa croce, cantando a una voce”. (P. Righero – Avvenire)