Progetto Asylon: Cosenza città dell’accoglienza

La Provincia capofila in un ampio partenariato locale promosso da La Kasbah

Cosenza – Presentato alla Provincia di Cosenza il progetto Asylon promosso dall’ associazione culturale “La Kasbah”, con la Provincia di Cosenza quale capofila di un ampio partenariato locale insieme al Comune di Lappano, al Comune di Rende, quello di Acquaformosa, la Cgil, il centro Rat, l’Iscapi.

 
Fin dal 2004 la Provincia mise a disposizione una struttura, (l’ex casa cantoniera sita in c. da Concio Stocchi di Rende). La Kasbah ospitò una famiglia di rifugiati Curdi e, da allora il progetto si ampliò sino ad arrivare ad ora, al settimo anno di approvazione.
Il piano, primo nella Provincia, 37° in graduatoria nazionale su 138 progetti, è parte di una rete nazionale che fa capo al Ministero dell’Interno e che prevede un periodo di attuazione, che andrà dal 2011 al 2013, con l’ampliamento del numero di persone, cui sarà diretto. Il progetto prevede l’intervento sui bisogni di prima necessità (come vitto e alloggio) e provvedimenti con servizi che favoriscono un migliore inserimento all’interno del territorio (accompagnamento sanitario, disbrigo di pratiche burocratiche con permessi di soggiorno, inserimento scolastico dei figli di rifugiati, alfabetizzazione degli adulti, inserimento al lavoro). Tutti strumenti che sono necessari all’orientamento in un contesto nuovo e per facilitare un percorso di più lunga data. Abbiamo chiesto alla responsabile Enza Papa se il progetto nel tempo può integrarsi di nuove esperienze: “Nel tempo stiamo cercando di capire come un progetto di questo tipo potrà cambiare il tessuto di riferimento e mi riferisco, innanzitutto, alle tante iniziative che abbiamo portato avanti nelle scuole e promuovere così conoscenza, unico strumento che potrà forse bloccare la deriva di guerra tra civiltà degli ultimi anni e conoscere meglio paesi lontani, vero, ma culture non tanto distanti da nostra”.
Era presente il Sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio che, attraverso la vita di David (un piccolo bimbo di colore arrivato nella cittadina con la sua famiglia da un’altra realtà italiana poco accogliente) ha ribadito come importante è “non scordarsi che il fenomeno è più grande di ciò che ci fanno credere”. Il Presidente Gerardo Mario Oliverio nel corso dell’incontro ha dichiarato “che oggi non si può rimanere indifferenti a questi flussi migratori verso il nostro paese; si deve iniziare a fare rete, affinché, tutto il territorio risponda con solidarietà. Soprattutto nelle zone di Corigliano e di Sibari, le quali rischiano lo sfruttamento del lavoro maschile e la prostituzione femminile proveniente soprattutto dalla Nigeria”. (L. De Cicco – Parola di Vita)