A Pasqua il dono di quattordici cristiani

Provengono dalla Costa d’Avorio, Albania, Niger, Tunisia e Sudan. C’è anche un italiano

Cremona – Provengono tutti da percorsi diversi: qualcuno, alle spalle, ha una storia di sofferenza e di riscatto, altri di indifferenza alla fede vinta da testimoni credibili e comunità accoglienti.

 
Saranno quattordici i catecumeni che quest’anno, durante la veglia pasquale, riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana e diventeranno quindi figli di Dio e membri della sua Chiesa.
Domenica 20 marzo, alle 16, il vescovo di Cremona, mons. Dante Lanfranconi li incontrerà in Seminario per pregare insieme e conoscere la loro storia.
Cinque vengono dalla Costa d’Avorio: Julie, Agnese, Jean Marie, Alfred e Affotch. Provengono tutti da famiglie cattoliche, ma nel loro paese non avevano seguito il percorso di formazione; giunti in Italia, a contatto con comunità vivaci e convinte hanno deciso di abbracciare la fede dei padri.
Altri cinque sono invece albanesi: Bianca, Fabjola, Valbona, Rabihan, Ndricim. Nel paese delle aquile la dittatura comunista non permetteva una libera appartenenza religiosa per cui molti avevano dimenticato le proprie origini: l’arrivo in Italia ha permesso di riallacciare i rapporti con il proprio passato e le proprie radici.
Dal Niger viene invece Michele Dickson, che nel suo paese aveva iniziato il catecumenato, mentre Maria è sudanese ed è cresciuta in una famiglia mista, il padre protestante e la madre musulmana.
Ramia è tunisina musulmana, sposata con un italiano è rimasta colpita dalla libertà religiosa che si gode nella nostra nazione e dal rispetto di cui è circondata la donna.
Tra i catecumeni c’è anche un italiano: si chiama Simone. La sua famiglia aderì ai Testimoni di Geova per poi uscirne. Lui, dopo la laurea, ha cominciato a pensare alla fede e l’incontro con il cammino Neocatecumenale lo ha aiutato a trovare le risposte fondamentali. (La Vita Cattolica)