Immigrati e integrati: la festa è anche nostra

Olena, Nabil, Touria e Adan: noi parte di questo Paese

Roma – C’è Olena: arrivata dall’Ucraina con la speranza di costruirsi un futuro migliore, è oggi in prima linea nella ricostruzione dell’Abruzzo. E Nabil: arrivato in Italia 13 anni fa dal Marocco senza conoscere la lingua, innamorato della politica, sta per diventare uno dei pochi avvocati che conosce anche l’arabo e che potrà vantare un master in immigrazione.

 
E ancora, Touria, pronta a smentire ogni luogo comune sulle difficoltà di integrazione che gli immigrati incontrerebbero a Verona, e Adan, che a 23 anni ha lasciato il Pakistan per andare a vivere nelle Marche: oggi, attraverso un’associazione, promuove i valori della Costituzione.
Non proprio e non solo “italiani di seconda generazione”; queste persone, in parte già in possesso del nostro passaporto, in parte in attesa della cittadinanza, hanno mantenuto vivi i rapporti con i Paesi di origine ma non esitano a definirsi “orgogliosi di essere italiani”. Sono storie di integrazione nate da sacrifici che non di rado le trasformano in esempi. (Vito Salinaro)