Da Tripoli altri profughi eritrei in Italia

Ieri a Crotone 63 persone

Crotone – Ieri a Crotone è atterrato il secondo volo umanitario dell’aeronautica militare con i profughi eritrei provenienti da Tripoli, quasi tutti donne e bambini, perlopiù neonati. È il secondo volo organizzato in sette giorni dalla Farnesina con 63 persone, che porta a 110 il numero degli eritrei salvati dal nostro Paese dalla capitale libica grazie alla Chiesa cattolica e alla società civile. L’operazione è una risposta concreta del Ministero degli Esteri all’appello lanciato dalla Comunità di Sant’ Egidio e dal Consiglio italiano per i Rifugiati. L’Ambasciata italiana a Tripoli e la Direzione generale per gli Italiani all’Estero hanno curato il collegamento con il Viminale e organizzato in pochi giorni l’evacuazione umanitaria, che ha consentito di portare sul territorio italiano i profughi grazie a due C-130 dell’Aeronautica militare gestiti dall’Unità di crisi della Farnesina. Il primo è atterrato martedì scorso, il secondo ieri pomeriggio a Crotone. L’iniziativa umanitaria, resa possibile anche grazie all’interessamento del sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, è stata attuata in raccordo con il CIR e con l’Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo con l’attivo sostegno del vescovo cattolico di Tripoli Martinelli che ha sollevato la questione. Personale della Farnesina ha accompagnato in aereo i nuclei familiari eritrei, muniti di un lasciapassare rilasciato dall’Ambasciata italiana a Tripoli. Apprezzamento per l’operazione è stato espresso a Ginevra dall’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati. (Avvenire)