Un’originale avventura pedagogica

Un esempio di catechesi interculturale della comunità cattolica italiana di Waiblingen

Waiblingen – In Germania le coppie di genitori italiani appartenenti alla seconda o terza generazione sono sempre più numerose.

 
Non vogliono rinunciare alla loro identità multipla ma spesso, soprattutto in ambito religioso, devono fare i conti con nuove sfide: come mantenere viva la fede nei figli senza rinunciare ai tratti originali della loro religiosità pur coltivando il desiderio di far parte, a pieno titolo, del tessuto ecclesiale e sociale.
In questo processo di rielaborazione delle loro scelte di vita, si sentono spesso sole. Si tratta, infatti, di un ambito in gran parte inesplorato.
Un esempio-sfida messo in atto nella comunità cattolica italiana di Sant’Antonio di Waiblingen.
A Waiblingen, città del distretto Rems-Murr del Baden- Württemberg, presso la comunità cattolica italiana di Sant’Antonio da Padova, guidata da P. Enrico Fregonese e dal diacono Thomas Raiser, un gruppo di animatori ha affrontato la sfida della formazione interculturale pubblicando un testo inteso come sussidio per i genitori.
La guida si intitola Forza pulcini! Auf, Küchen! I primi tre anni di vita, scritto in lingua italiana e tedesca. Il libro, curato da Inge Bosak, insegnante specializzata per le scuole differenziali e ispettrice scolastica, Ileana Silva Werner, medico pediatra, e Thomas Raiser, animatore pastorale della comunità italiana, è corredato da originalissime illustrazioni di Geppino Capoano.
Il volume viene dato ai genitori quando si presentano negli uffici della Missione per chiedere il battesimo dei loro figli. Leggiamo nella lettera di presentazione del parroco, P. Enrico: “Ogni bambino neonato è un dono di Dio che ci ricorda che c’è la speranza. Ora inizia una nuova strada per voi come famiglia. Aiutare a far crescere un bambino è un incarico affascinante e particolare, ma porta anche delle responsabilità. Per aprire un buon futuro per i nostri bambini, ci vogliono genitori che comprendano ciò che è necessario fare fin dall’inizio. Vi offriamo un’occasione particolare di completare e allargare le vostre conoscenze per quanto riguarda la formazione dei piccoli fin dall’inizio”.
I curatori si soffermano sulle varie fasi della crescita del bambino, dalla gravidanza al terzo anno di vita. Spiegano che cosa significhi e che cosa comporti vivere ed educare in una situazione di bilinguismo.
Vengono infine proposte delle linee educative in campo religioso: “Fa bene ai bambini se sentono fin dall’inizio che ‘La mia vita è bella. La mia vita ha senso. Posso avere fiducia. Dio veglia su di me e sulla mia famiglia’”.
Viene sempre considerata con attenzione la matrice culturale dei genitori per cui i suggerimenti
mirano al rispetto e alla trasmissione dei valori ritenuti importanti dai genitori. In ambito religioso gli autori ricordano che “Le immagini di Gesù, dell’Angelo Custode, della Sacra Famiglia, delle statuette della Madonna o di altri Santi accompagnano la vita del bambino. Simboli come la corona d’Avvento, il presepio, le candele, il ramo di ulivo ci raccontano dell’amore di Dio e della sua fedeltà. I racconti della Bibbia dicono quanto è buono Dio con gli uomini. Ci sono Bibbie per bambini e libri di preghiere con immagini adatte ai bambini, a seconda dell’età e della capacità di comprensione. Leggete delle storie, raccontate delle storie, possibilmente ogni sera”. I genitori sono aiutati a interpretare i segnali e i gesti dei loro figli per guidarne la crescita umana e cristiana. Nella fase di sviluppo dal 12° al 24° mese, gli autori ricordano loro: “Chiamate con il loro nome le cose indicate dal vostro bambino. Rispondete alle sue domande. In questo modo contribuite a sviluppare il linguaggio del vostro bambino, e ne ampliate il lessico. Anche nello sviluppo del linguaggio ci sono moltissime variazioni che non devono preoccuparvi troppo. Nel caso di bambini di famiglie bilingui può capitare che imparino a parlare un po’ più tardi”.
Ma non si tratta solo della consegna di un libro-ricordo, come si usa fare nella parrocchie in
Germania in simili circostanze. Di fatto i colloqui preparatori al battesimo sono un’occasione per
sollecitare i genitori a prendere parte a un cammino di formazione sull’educazione dei figli nei primi anni di vita, assieme ad altre coppie, con la supervisione di esperti.
In Germania ormai tutti riconoscono l’urgenza di investire nella formazione dei nuovi genitori per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni italo-tedesche. L’idea del libro nasce, infatti, da un’analisi puntuale della situazione degli italiani nel Baden-Württemberg, del loro grado d’integrazione, del livello di scolarizzazione dei figli e dei mutamenti in campo religioso avvenuti in emigrazione. Nel Baden-Württemberg si registra un numero ancora drammaticamente alto di ragazzi italiani presenti nelle classi differenziali. Il che proietta ombre negative sul loro futuro. La voglia di far lavorare subito i figli per favorire un guadagno immediato, li priva di quelle conoscenze indispensabili a un avanzamento sociale. E anche la famigliaitaliana, che si riteneva un’istituzione saldissima, sta subendo grossi contraccolpi.
A fronte di questa situazione, per molti versi critica, il libro vuole essere un segnale di speranza. Al posto della rassegnazione, si vogliono aiutare i nuovi genitori a intraprendere un cammino nuovo, incoraggiandoli a puntare sulla formazione dei loro figli fin dall’inizio. È interessante notare come
questa iniziativa parta da una Missione, che tuttora in Germania rimane un punto di contatto e di incontro indispensabile per la stragrande maggioranza dei connazionali, anche delle seconde
e terze generazioni. Puntando sulla formazione specifica dei nuovi genitori non solo in campo religioso, la Missione si trasforma in agente provocatore. I genitori sono rimessi al centro e diventano dei moltiplicatori: un nucleo di coppie capaci di andare controcorrente e di ipotizzare un futuro diverso per la comunità italiana. Il corso per i genitori, che utilizza il modello Stärke, è sostenuto da FBS-Mehrgenerationenhaus Waiblingen, la Caritas, la Kath, Erwachsenenbildung e il
Progetto Scuola di Stuttgart. Ogni gruppo comprende otto coppie di genitori che scelgono, al loro interno, un coordinatore mentre gli esperti, che devono essere bilingui, sono indicati dai responsabili. L’iniziativa sta suscitando ampio interesse non solo presso i decanati della diocesi, ma anche presso le istituzioni civili sempre più attente a un processo di integrazione riuscita.
I curatori svelano la loro passione per questa avvincente e originale avventura pedagogica, citando il sommo poeta: “Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”. (G. Tassello – Scalabriniani)