Ottomila arrivi: chi resta e chi va

I migranti non restano che poche ore sull’Isola di Lampedusa

Lampedusa – Il mare mosso ha fermato per il momento gli sbarchi di tunisini a Lampedusa. E così il Centro di accoglienza della piccola isola delle Pelagie, nemmeno 22 chilometri quadri, il punto geografico d’Europa più vicino all’Africa, può lentamente rifiatare. In un mese e mezzo, da quando sono cominciate le rivolte nel Nord Africa – prima in Tunisia, poi in Egitto, ora in Libia – sono riprese le traversate del Mediterraneo verso l’Europa quasi ferme da due anni. Cercano di raggiungere le nostre coste soprattutto maschi sui 25 anni. Finora, su ottomila arrivati, c’erano solo sette donne con i loro bambini e 280 minorenni di circa 16 anni non accompagnati. I migranti non restano che poche ore sull’isola. Una volta accolti dal governo italiano, hanno due possibilità: o chiedono di restare in Italia come rifugiati politici oppure sono considerati illegali. In questo caso verranno rimpatriati solo quando ci sarà una situazione più stabile a Tunisi. Solo uno su quattro ha finora presentato domanda di asilo politico. Tutti vengono spostati nei Centri di accoglienza in Sicilia, Calabria o in Puglia. Poiché sono liberi di circolare, diversi di loro sono fuggiti in Francia, paese del quale condividono la lingua e dove vivono o lavorano diversi loro parenti e amici. Forse è solo l’inizio di un’emergenza che potrebbe durare tutto l’anno. (Avvenire)