Si allarga la rete dello SPRAR, la rete di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati

Del sistema di protezione faranno parte 15 nuovi Comuni e 2 Province. Per la prima volta 10 progetti si dedicheranno esclusivamente all’accoglienza delle persone con disagio mentale

Roma – Si allarga ulteriormente la rete di accoglienza integrata del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Sono 17 i progetti territoriali gestiti da enti locali entrati a far parte per la prima volta del sistema territoriale, che usufruisce delle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Ad essi si aggiungono altri 12 progetti che fanno riferimento ad amministrazioni locali che, pur facendo già parte della rete, hanno cambiato tipologia di intervento tra quelle previste dal sistema di protezione.

 
Il dato è emerso durante la presentazione del funzionamento dello SPRAR e delle attività del Servizio centrale – la struttura che coordina i servizi speciali di accoglienza, attivati nell’ambito del sistema – ai rappresentanti degli enti locali dei progetti di nuovo ingresso. All’incontro, svoltosi oggi nella sede dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), hanno preso parte il viceprefetto Angelo Carbone della direzione centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo – ministero dell’interno; Martha Matscher, dello stesso dipartimento; il responsabile dell’Area Welfare ed Immigrazione dell’Anci Luca Pacini, e la direttrice del Servizio Centrale Daniela Di Capua.
Nello specifico tra le amministrazioni che per la prima volta gestiranno i progetti territoriali, d’intesa con organizzazioni non governative di settore, figurano 15 Comuni: Acquaformosa (Cs); Atina (Fr); Carmiano (Le); Castelvetrano Selinunte (Tp); Castroreale (Me); Cellatica (Bs); Marsciano (Pg); Massafra (Ta); Melicuccà (Rc); Piacenza; Putignano (Ba); Santa Marinella (Roma); Termoli (Cb); Caulonia (Rc) e Lucera (Fg); e due amministrazioni provinciali: Savona ed Ancona.
“Il fatto che la rete si sia ampliata, grazie al finanziamento del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, che avrà per la prima volta quest’anno durata triennale, conferma la validità del lavoro svolto in questi anni dal Sistema di protezione”, osserva Luca Pacini. “L’entusiasmo che abbiamo riscontrato tra i nuovi aderenti alla rete territoriale è un forte stimolo a continuare in un progetto che ha accolto dal suo avvio nel 2002, circa 27.000 persone, con strutture di accoglienza dislocate ormai in ogni regione d’Italia”, sottolinea il responsabile Anci.
Da parte sua Daniela Di Capua si sofferma su un dato innovativo: dei 3.000 posti finanziati dal Fondo nazionale, per la prima ben 50 saranno riservati a persone con disagio mentale. “Nella rete dello SPRAR, che al momento ne conta 158, ci saranno 10 progetti che si dedicheranno in maniera esclusiva a questa categoria di persone vulnerabili”, spiega Di Capua. Si tratta di “una novità assoluta che è frutto sia dell’esperienza di accoglienza e della professionalità maturata sul campo dai nostri operatori, sia della capacità di ascolto delle esigenze registrate all’interno dei progetti territoriali”, conclude la direttrice del Servizio Centrale.