Sbarchi senza sosta, ma Lampedusa regge

Il Ministro Maroni: sono tornati i trafficanti di morte, l’allarme non era infondato

Palermo – Una dopo l’altra, come una lunga processione della speranza. I barconi stracarichi di nordafricani hanno ripreso a solcare senza sosta il Canale di Sicilia, destinazione Lampedusa. Quindici imbarcazioni sono giunte tra domenica sera e ieri pomeriggio. Nella serata di ieri uno dei due pescherecci intercettati poche ore prima ha scaricato altri 224 immigrati, mentre sei barconi già avvistati dovrebbero essere arrivati nella notte. In una sola giornata si è superata la cifra record di mille immigrati sbarcati, tutti trasferiti nel centro d’accoglienza che sta scoppiando con oltre 1.100 ospiti, malgrado le circa 300 persone partite col ponte aereo. Nella struttura di contrada Imbriacola ci sono anche tre donne e quattro bambini. Domenica, prima che gli sbarchi riprendessero in maniera massiccia, nel centro c’erano 314 tunisini. È stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta. A dare l’allarme un Atr 42 delle fiamme gialle, in servizio di perlustrazione nel Canale di Sicilia, che l’altro ieri sera aveva avvistato la ‘flotta’ in navigazione verso Lampedusa, diventata porta d’Europa. Il report della Guardia Costiera, con l’orario e il numero di migranti, è una lista infinita, con l’aggiunta di un mini-sbarco di sette extracomunitari anche a Pantelleria. Nel pomeriggio di ieri una piccola barca sul punto di affondare, con a bordo 25 migranti, tra cui una donna, è stata soccorsa dai carabinieri a tre miglia dalla costa. Tutte le ‘carrette’ erano salpate dalle coste meridionali della Tunisia: Sfax, Zarsis, Djerba e la zona al confine con la Libia, dove continuano ad affluire migliaia di profughi in fuga dalla guerra civile. Il ‘biglietto’ per l’Europa costa circa 2.500 dinari (1.400 euro). Tra i migranti anche una donna tedesca con la figlia di 7 anni. Divorziata da un cittadino tunisino, non aveva avuto scelta visto che le era stato negato il visto.

 
Intanto, sul fronte politico, il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, guarda la situazione di Lampedusa e conferma tutte le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi: “Gli sbarchi dimostrano che l’allarme che abbiamo lanciato era assolutamente fondato”. Ma “la cosa che mi preoccupa di più è che abbiamo notizia che sono riapparse in Tunisia quelle organizzazioni criminali che operavano prima in Libia e che facevano partire da lì i clandestini”. E chiede “un impegno significativo di tutti i Paesi europei”. È stato questo il tema al centro del consiglio federale della Lega, convocato ieri da Umberto Bossi a Milano. Una seduta da cui è emersa l’urgenza di un pattugliamento delle coste del Nord Africa da parte dell’Italia, ma sotto l’egida della UE. Il Carroccio solleciterà il premier, Silvio Berlusconi, a fare una sorta di pressing perché già dal Consiglio europeo in calendario per venerdì possa esserci una decisione a livello comunitario sul pattugliamento del Mediterraneo. Intanto, l’attenzione è tutta rivolta a Lampedusa. Oggi sarà sull’isola il prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, nominato commissario straordinario per l’emergenza immigrazione, che incontrerà il sindaco Bernardino De Rubeis e le forze dell’ordine. L’atmosfera che si respira in paese, però, è abbastanza serena. Gli immigrati arrivano sul molo, “ma non c’è il caos come qualcuno vuole fare credere” afferma il parroco, don Stefano Nastasi: “qualcuno esce dal centro e viene qui in parrocchia a chiedere aiuto, ma la situazione è serena. Il problema vero è recuperare l’immagine che questa isola sta perdendo”. Il rischio che la stagione estiva sia un fallimento è ormai quasi una certezza. “Albergatori e operatori turistici ad oggi – afferma il parlamentare di Forza del Sud, Pippo Fallica – non possono contare su nessuna prenotazione per la stagione estiva. Lanciamo un appello al governo, affinché possa spiegare che a Lampedusa l’allarmismo sulla sicurezza è infondato”. (A. Turriti – Avvenire)