“Insieme per costruire un’Europa solidale”

“Ci siamo concentrati in particolare sul tema dell’immigrazione – spiega mons. Angelo Casile , Direttore della pastorale del Lavoro della CEI – con segni concreti, espressione della volontà di affermare la dignità di ogni persona, che non può mai essere ridotta a semplice forza lavoro”.

Roma – Far crescere, insieme, un’Europa solidale, aperta alle esigenze degli ultimi, soprattutto dei migranti, ed esigente nei confronti di una classe politica in grado di offrire con trasparenza e coerenza un pensiero e una progettualità “alta”. È stato questo il cuore del dibattito che ha animato la Conferenza Europea delle Commissioni nazionali di giustizia e pace, che si è svolta a Roma nei giorni scorsi. All’incontro erano presenti i rappresentanti di 35 Paesi. Come Chiesa Italiana, ha detto mons. Angelo Casile, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi Sociali e il Lavoro della CEI, “l’impegno attuale è soprattutto quello di contribuire a far conoscere il documento ‘Per una Chiesa solidale’, dove si ravvisa la necessità di riprendere il discorso su Chiesa italiana e Mezzogiorno nell’ottica di un Paese che cresce in ogni sua parte e insieme. Avvertiamo come la soluzione dei vari problemi legati a situazioni di ingiustizia, criminalità, usura, sfruttamento lavorativo e degrado ambientale, richieda da parte nostra un maggiore impegno educativo”. L’incontro annuale della Conferenza Europea è finalizzato anche alla promozione di iniziative unitarie: “Quest’anno ci siamo concentrati in particolare sul tema dell’immigrazione – aggiunge Casile – con segni concreti, espressione della volontà di affermare la dignità di ogni persona, che non può mai essere ridotta a semplice forza lavoro”.

 
Mons. Mario Toso, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, nella sua relazione ha ripercorso le attività del dicastero vaticano, impegnato nella promozione di tutte quelle attività ecclesiali che puntano “all’evangelizzazione e all’umanizzazione del sociale”.Toso ha evidenziato la necessità di porre attenzione alla realtà della politica, invitando a “un impegno adeguato di riflessione sulla decadenza morale e istituzionale della vita democratica dei nostri Paesi per offrirle un nuovo pensiero e una nuova progettualità, anche sul piano della partecipazione per vincere forme populistiche” e per “poter ovviare al basso profilo di tanti rappresentanti”.Toso ha poi ricordato l’ormai prossimo anniversario della “Mater e Magistra”, l’enciclica di Giovanni XXIII che verrà ricordata con un Convegno internazionale a Roma dal 16 al 18 maggio prossimi. (Avvenire)