A servizio della fede dei fratelli immigrati

Un incontro oggi della Commissione Migrantes del Triveneto

Venezia – “A ogni Chiesa locale sta a cuore mettersi a servizio della fede anche delle persone che giungono da altre terre, da altre esperienze, da altre tradizioni culturali e di altre lingue. Nota essenziale della Chiesa è l’universalità, cioè l’apertura verso ogni uomo e donna aperti alla fede e al vangelo e la ‘comunione’: a ogni persona di lingua e cultura diversa che giunge nel suo territorio la Chiesa locale si offre la condivisione del vangelo, della fede e dei sacramenti e della carità”. Lo ha detto oggi mons. Adriano Tessarollo, vescovo delegato della Migrantes della Conferenza Episcopale del Triveneto in un incontro promosso dalla Commissione Migrantes sul tema “A servizio della fede dei fratelli immigrati”:e alla quale hanno partecipato i direttori degli uffici diocesani Migrantes e i sacerdoti incaricati per la pastorale degli immigrati del Triveneto.
“Il più delle volte – ha detto il presule – ci si limita a offrire la possibilità della Messa nella lingua propria dei gruppi degli immigrati. Forse c’è bisogno di offrire occasioni di formazione per gli adulti, di maggiore attenzione per l’iniziazione alla fede e l’integrazione nella comunità locale degli immigrati da tempo qui giunti e dei loro figli”. Il presule ha poi sottolineato il servizio dei preti “immigrati” che è “primariamente volto a coltivare la fede dei fedeli del loro gruppo etnico, di promuovere l’evangelizzazione e l’iniziazione cristiana e favorire la comunione all’interno dello stesso gruppo di immigrati, superando magari divisioni etnico-culturali o religiose che preesistevano già nella loro comunità di origine. Ma è altrettanto importante – ha detto – che i presbiteri ‘etnici’ favoriscano l’inserimento degli immigrati nella comunità locale, rispettandone le caratteristiche proprie”. Per mons. Tessarollo “occorre favorire l’accompagnamento delle nuove comunità etniche da parte di presbiteri delle chiese di loro provenienza. Perché il loro ministero sia fruttuoso aiutando la costruzione di una comunità multiculturale, è necessario che i presbiteri che vengono per tale missione siano a conoscenza del contesto culturale che troveranno nella loro nuova missione”.