Mons. Schettino: lo straniero è una persona dotata di inviolabile dignità

L’intervento del Presidente della Migrantes all’incontro nazionale dei Delegati delle MCI in corso a Roma

Roma – “L’approccio educativo al fenomeno dell’immigrazione può essere la chiave che spalanca la porta ad un futuro più ricco di risorse, di speranze, di crescita spirituale”. E’ quanto ha detto questa mattina mons. Bruno Schettino, Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, introducendo i lavori dell’incontro dei delegati e consiglieri nazionali delle Missioni Cattoliche Italiane in Europa che si svolge a Roma fino a domani.

 
Parlando sul tema “Mobilità ed educazione alla vita buona del Vangelo” mons. Schettino ha sottolineato che la comunità cristiana “educa a riconoscere in ogni straniero una persona dotata di inviolabile dignità, portatrice di una propria spiritualità e di un’umanità fatta di progetti, sogni, speranze. Tiene presente in modo particolare – ha poi aggiunto – che molti di coloro che giungono da lontano sono fratelli nella stessa fede cristiana e come tali li accoglie, condividendo con loro anche l’annuncio e la testimonianza del Vangelo. La missionarietà della Chiesa, con la sua capacità di plasmare la storia con la fecondità del Vangelo, è oggi chiamata a manifestarsi anche in questo nuovo campo di evangelizzazione”.
Per mons. Schettino l’opera educativa deve “aiutare a superare paure, pregiudizi e diffidenze, promuovendo la mutua conoscenza, il dialogo e la collaborazione.
L’acquisizione di un vivo spirito critico e l’apertura al dialogo, accompagnati da maggiore consapevolezza e testimonianza dell’identità storica, culturale e religiosa, contribuiscono a far crescere personalità solide, allo stesso tempo disponibili all’accoglienza e in grado di garantire un processo di integrazione rispettoso e costruttivo”.
Nella sua relazione mons. Schettino ha sottolineato che l’opera che la Chiesa svolge è “legata al momento storico, alle dinamiche culturali, di cui è parte e che deve orientare. Infatti dovere della Chiesa è di scrutare i segni dei tempi e di decodificarli alla luce del Vangelo. In ciò risponde ai perenni interrogativi dell’uomo di oggi, alle sue inquietudini, alle gioie, speranze tristezze e angosce, diventando solidale con la storia del genere umano”.
Nei nostri tempi – ha proseguito – si assiste al rapporto tra le diverse culture, esperienze religiose, resi “più intensi dall’aumento dei flussi migratori e dalla facilità di comunicazione”.