Se i figli degli immigrati preferiscono l’italiano

Quando la seconda lingua scalza la prima. È il caso degli studenti, figli di immigrati , che in classe ma più in generale nel gruppo dei pari, preferiscono parlare l’italiano anziché l’idioma dei genitori

Milano – Quando la seconda lingua scalza la prima. È il caso degli studenti, figli di immigrati, che in classe ma più in generale nel gruppo dei pari, preferiscono parlare l’italiano anziché l’idioma dei genitori.

 
“Questi ragazzi – spiega Elena Besozzi, Sociologa dell’Università Cattolica e referente del settore scuola dell’Ismu, Fondazione per lo studio della multietnicità – hanno bisogno di normalità, di non essere continuamente individuati come diversi. Per questa ragione arrivano a ‘forzare’ l’italiano, proprio per mimetizzarsi ed essere come i compagni di scuola”.
Negli ultimi anni, gli studenti stranieri nati in Italia sono andati continuamente aumentando e, come ricorda la professoressa Besozzi, hanno ormai raggiunto il 40% di tutti gli immigrati iscritti nelle nostre scuole. Ma è nella scuola dell’infanzia che il fenomeno si fa sempre più importante. Qui, infatti, i bambini immigrati nati in Italia rappresentano il 75-80% del totale degli stranieri.
“Queste – riprende Besozzi – sono le vere seconde generazioni. La loro padronanza dell’italiano è fondamentale anche per favorire l’integrazione delle famiglie d’origine. In molti casi sono loro i primi mediatori culturali dei genitori, con tutte le implicazioni, anche negative, del caso. Molti genitori, infatti, si sentono sminuiti nel dover dipendere dai figli e manifestano vere e proprie crisi di ruolo”.
Su queste problematiche e, più in generale, sulle seconde generazioni di immigrati , è stata realizzata anche una ricerca nazionale dal titolo “Studiare insieme, crescere insieme?”, edita da Franco Angeli. (P. Fe r. – Avvenire)