A Lampedusa sbarchi continui

E stasera vertice a Palazzo Chigi

Lampedusa – N on si placa l’onda migratoria che si infrange sull’isola di Lampedusa. Ci sono stati ancora nuovi arrivi e sempre dalla Tunisia, mentre, in queste ore, si alza anche il livello di apprensione alla luce di quanto sta accadendo in Libia. Paese che dal pugno di ferro del colonnello Gheddafi è rapidamente scivolato nel collasso di quella che viene considerata a tutti gli effetti una devastante guerra civile, dagli sviluppi imprevedibili. Ma sicuramente preoccupanti per l’area geografica del bacino mediterraneo. E quindi per il piccolo Arcipelago delle Egadi, Lampedusa, Pantelleria e Linosa, e le coste della Sicilia. Proprio per questa ragione, questa sera a Roma, il Premier Silvio Berlusconi, i Ministri degli Esteri, Franco Frattini, dell’Interno, Roberto Maroni, della Difesa, Ignazio La Russa e dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, terranno un vertice per affrontare l’emergenza immigrazione connessa alla crisi in Libia. La riunione si terrà in serata, attorno alle 20, per attendere il rientro del titolare della Farnesina da una missione in Egitto. Era l’alba di ieri mattina quando 131 adulti stipati su due barconi – il primo con 89 persone a bordo, il secondo 42 – approdavano nel Porto di Lampedusa dopo essere stati soccorsi a poche miglia dall’isola da due motovedette della Guardia Costiera. Le due imbarcazioni, vecchi pescherecci, erano state avvistate la sera prima da un aereo militare in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia. Domenica c’erano stati altri due sbarchi, con l’arrivo di 73 immigrati, che si sono dichiarati tunisini. Sempre ieri si è avuto un terzo sbarco: altri 6 uomini sono stati soccorsi al largo di Lampedusa su una piccola barca in avaria che procedeva a remi. Sull’isola, che conta poco più di 5.500 residenti, attualmente si trovano, ospiti nel Centro di prima accoglienza, ancora circa 1.300 immigrati, che fanno parte di quella ondata di una settimana fa che in poche ore ha riversato sull’isola migliaia di tunisini. Anche se la Centrale operativa della Capitaneria di Porto di Palermo ha rilasciato un bollettino di cattivo tempo con previsioni meteo-marine in netto peggioramento, mare forza sei e forti raffiche di maestrale, che dovrebbero scoraggiare la partenza di altri barconi, sull’isola resta alta e accesa la preoccupazione di nuovi e ben più consistenti arrivi, se si dovessero aprire i “rubinetti” libici. “Sì, siamo e sono seriamente preoccupato, per quello che potrebbe abbattersi sull’isola. Con la Libia in pieno caos e Gheddafi che dicono dileguato all’estero, salterebbero anche gli accordi tra Roma e Tripoli stipulati per frenare l’esodo clandestino da quella nazione – avverte il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis -. Il Paese sguarnito d’ogni autorità, il territorio senza più controlli alle frontiere, significa che dobbiamo solo prepararci ad affrontare eventuali ondate di umanità disperata. Il senso di apprensione che si respira sull’isola è anche la mia viva preoccupazione”. E conclude: “A giorni si completerà nel suo insieme la missione ‘Frontex’, uomini e mezzi, non solo navali, inviati sull’isola di Lampedusa per cercare di contrastare il fenomeno. Per affrontare l’emergenza immigrazione e ridurre il malumore che si respira proprio mentre stiamo preparandoci alla stagione estiva. Ho visto 5000 immigrati arrivare da noi in pochissimi giorni. Era una processione continua. Non riesco a immaginare quello che potrebbe accadere nella peggiore delle ipotesi. Ma effettivamente è preoccupante pensare a un ammassamento esagerato di persone in poche ore. La verità è che questa preoccupazione si avvicina sempre di più”. (C. Monici – Avvenire)