Migrantes Sicilia: una nota sui recenti sbarchi

L’Ufficio Migrantes regionale e quelli diocesani invitano “la comunità cristiana dell’Isola ad un supplemento di ospitalità”

Palermo – L’Ufficio Migrantes della Conferenza Episcopale siciliana si dice “preoccupata” che i recenti sbarchi che stanno riguardando le coste siciliane ed in particolare Lampedusa “possa alimentare posizioni di intolleranza”. “Il tipo di attenzione mediatica che hanno suscitato gli sbarchi dei giorni scorsi – si legge in una nota diffusa questa mattina – rischia, infatti, di farci dimenticare la circostanza che un Paese di 60 milioni di persone non può entrare in crisi per l’arrivo di meno di 5 mila disperati in fuga dalla fame, dalla guerra, dalle

ingiustizie”.
Per la Migrantes siciliana le dichiarazioni di tanti uomini politici “non devono trarre in inganno: non è possibile, con la logica dell’emergenza, governare un fenomeno complesso come quello dell’emigrazione dal Sud del mondo”, scrive il direttore regionale Santino Tornesi: “il momento di profonda incertezza vissuto dai Paesi della costa meridionale del Mediterraneo, rende inevitabile un ripensamento della politica italiana in materia di immigrazione e di protezione internazionale”.
“Paradossalmente – prosegue la nota – questa crisi è un’occasione che può rilanciare, anche nel nostro Paese, un confronto su un fenomeno epocale che richiede politiche improntate all’accoglienza e all’integrazione piuttosto che al rifiuto”. La Migrantes siciliana richiama poi la nota di venerdì scorso della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes nella quale proponevano “azioni concrete”.
Le Chiese di Sicilia in questo momento – aggiunge la Migrantes Siciliana – si sentono “particolarmente interpellate” e l’Ufficio Migrantes regionale e quelli diocesani invitano “la comunità cristiana dell’Isola ad un supplemento di ospitalità, promuovendo e sostenendo
atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza che sappiano aiutare la classe politica a non rispondere con la chiusura a chi arriva tra di noi per chiedere giustizia, pace e protezione”. La nota chiede poi ai mezzi di comunicazione “una maggiore attenzione nei confronti dei
migranti”, richiamandoli al rispetto della “Carta di Roma”, documento sottoscritto dall’Ordine dei Giornalisti e redatto nel tentativo di “evitare la diffusione di informazioni imprecise o sommarie riguardo a richiedenti asilo, rifugiati o vittime della tratta”.