“No ad espulsioni di massa”

E’ l’appello rivolto oggi alle istituzioni italiane ed europee dalla Comunità Papa Giovanni XXIII a fronte di quanto sta accadendo a Lampedusa.

Roma – “Non si trasformi l’emergenza umanitaria in una manovra di respingimenti ed espulsioni di massa. Inaccettabile il riferimento agli accordi italo-libici, non sono un modello di cui vantarsi!”.
E’ l’appello rivolto oggi alle istituzioni italiane ed europee dalla Comunità Papa Giovanni XXIII a fronte di quanto sta accadendo a Lampedusa.
“Il rafforzamento della sicurezza non deve avvenire a scapito dei valori fondamentali (diritti umani e libertà pubbliche) e dei principi democratici (Stato di diritto) condivisi in tutta l’Unione – afferma Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità -. La libertà personale ed i diritti umani fondamentali come il soccorso in mare, la protezione internazionale e il diritto di asilo non devono essere ridotti col pretesto della sicurezza collettiva e dello Stato”. Una discussione reale sul Mediterraneo, sottolinea, “non può passare attraverso il sostegno economico e militare e/o accordi con regimi dittatoriali che violano i più fondamentali diritti umani”.
“La politica dell’egoismo, della costruzione dei muri, della chiusura e della paura non produce convivenza, legalità, rispetto reciproco – conclude Ramonda -. Affrontare il fenomeno migratorio solo sotto l’aspetto della polizia delle frontiere è fallimentare e favorisce soltanto le organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle dei migranti”.