Sbarchi: “questione che riguarda tutta l’Europa”

Lo afferma Mevlut Cavusoglu, Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, che invita l’intero continente “ad assumersi le proprie responsabilità”.

Bruxelles – Gli sbarchi di migliaia di tunisini a Lampedusa “sono una questione che riguarda tutta l’Europa”. Ad affermarlo è Mevlut Cavusoglu, Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, che invita l’intero continente “ad assumersi le proprie responsabilità”.

 
“La storia – avverte Cavusoglu, ripreso dall’agenzia SIR – ha la tendenza a ripetersi a Lampedusa. Le autorità devono gestire questi arrivi con la dovuta attenzione poiché le persone che hanno bisogno di protezione devono ricevere soccorso”; tuttavia, “nonostante l’urgenza della situazione e la necessità di agire, non ci devono essere espulsioni di massa”. Per il Presidente Apce, “è necessario comprendere e affrontare le cause che spingono queste persone a lasciare il loro Paese, anche lottando contro le reti criminali che approfittano della situazione sfruttando le attuali incertezze in Tunisia”. Da Cavusoglu anche l’esortazione alle autorità italiane a coinvolgere pienamente l’UNHCR, l’IOM, la Croce Rossa ed altre organizzazioni, e ad avvalersi del loro aiuto per gestire l’emergenza.
“È inoltre assolutamente necessario – prosegue Cavusoglu – che l’Europa condivida la responsabilità per l’assistenza a queste persone. Oggi l’Italia ne subisce il peso maggiore. Domani potrebbe toccare a Malta, la settimana prossima alla Grecia, tra un anno forse alla Turchia. È una questione che riguarda tutta l’Europa”.
“In tale contesto – conclude il presidente dell’APCE – l’Agenzia Frontex dell’UE deve svolgere un ruolo importante, nel rispetto di tutte le disposizioni in materia di diritto marittimo e di difesa dei diritti umani applicabili per le operazioni di soccorso e di intercettazione in mare”. Di qui il richiamo alla Risoluzione 1637 (2008) dell’APCE “Europe’s boat people: mixed migration flows by sea into southern Europe”.