Immigrazione: Maroni: è nuovo ’89

La Ue: stupiti dalle critiche

 
Roma – Il ministro dell’interno Roberto Maroni chiede “una convocazione urgente” del Consiglio Europeo dei capi di Stato e di Governo per “darsi una strategia” nel contrasto all’immigrazione nel Mediterraneo a fronte della situazione nei Paesi del Maghreb. Maroni lo ha sostenuto a margine di una riunione sui patti sicurezza a Varese.
“Ho sentito il presidente del gruppo Ppe Mario Mauro chiedere la convocazione urgente del Consiglio Europeo dei capi di Stato e di Governo – ha detto Maroni – e condivido questa richiesta perché siamo di fronte alla caduta del muro di Berlino, il Maghreb, il nuovo ’89: l’Europa deve darsi una strategia a livello di capi di Stato e di Governo”.
”Non c’e’ solo il problema del contrasto all’immigrazione clandestina e dei flussi – ha aggiunto il ministro dell’Interno -, e’ uno scenario nuovo che si sta profilando e credo sia assolutamente urgente che i capi di Stato e di governo si diano una strategia”. Quanto all’aspetto legato proprio all’immigrazione clandestina, in particolare dalla Tunisia, Maroni ha detto che alle richieste italiane ”l’Europa ancora non ci ha dato risposta”.
”C’e’ l’aspetto legato all’immigrazione, all’emergenza umanitaria – ha spiegato – e su questo abbiamo già da tempo avanzato richieste alla Commissione europea, in particolare l’intervento di Frontex, l’agenzia europea che deve fronteggiare sul Mediterraneo gli sbarchi, ma anche gestire gli arrivi, i centri per l’identificazione e procedere ai rimpatri”. ”Chiediamo da tempo – ha ribadito il titolare del Viminale – che sia l’Europa a farsi carico di tutto ciò di cui ci stiamo facendo carico noi con le nostre forze: questa è una delle numerose richieste che abbiamo avanzato e su cui ancora l’Europa non ci ha dato risposte”. Maroni ha ricordato che oggi pomeriggio ci sara’ una riunione tecnica sul tema al Viminale, a cui seguirà una seduta del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ”per decidere le misure di contrasto e di controllo degli sbarchi”.
L’intenzione del governo italiano é di “dare un aiuto alla polizia tunisina inviando i nostri contingenti che sono in grado di fare il controllo sulle coste, che è l’unico modo per prevenire le partenze: oggi non c’é più un sistema di sicurezza in Tunisia e noi siamo disponibili a dare una mano, a fornire mezzi, motovedette, fuoristrada”, ha detto Maroni a chi gli chiedeva della contrarietà espressa da un portavoce del governo di Tunisi all’invio di italiani per il controllo dell’immigrazione in partenza verso l’Italia. “Stasera – ha aggiunto Maroni – Frattini va a Tunisi e incontra il capo del governo. Frattini, con cui ho parlato ieri, sa esattamente quali sono le nostre richieste, in particolare la nostra disponibilità a fare ciò che venne fatto con l’Albania a suo tempo, vedremo se queste buone intenzioni della Tunisia i trasformeranno in azioni concrete”.
La Commissione Ue “èpronta ad aiutare e a mostrare concreta solidarietà all’Italia” per far fronte all’eccezionale ondata di arrivi dalla Tunisia e si dichiara “molto sorpresa” per le accuse di risposta “lenta e burocratica” riportate dalla stampa italiana. Lo ha dichiarato il portavoce della commissaria Ue Cecilia Malmstrom.
 Le autorità di transizione della Tunisia si sono dette “pronte a cooperare” con gli altri paesi per far fronte all’ondata di immigrazione clandestina che si sta riversando in Europa, e in particolare in Italia, ha detto il ministero degli Esteri.
Non si arrestano gli sbarchi di immigrati a Lampedusa. L’ennesimo barcone, carico di un centinaio di immigrati, è entrato nel porto dell’isola in serata. Altri sbarchi si sono avuti dalla scorsa notte, senza interruzione. Ma arrivano anche altre tragiche notizie: come quella del ritrovamento  dei cadaveri di quattro uomini su un gommone alla deriva al largo di Sfax (sud della Tunisia). La scoperta sarebbe stata effettuata da una motovedetta della guardia nazionale nei giorni scorsi, ma lo si é saputo solo oggi a Tunisi. I quattro sarebbero morti nel tentativo di raggiungere clandestinamente l’Italia. (Avvenire.it)

Da mezzanotte a stamani sono circa millecinquecento le persone sbarcate sull’isola.  Attualmente sarebbero quasi 2500 in totale gli immigrati. Millecinquecento sono stati ammassati per ore nel campo di calcio, guardati a vista da una decina di carabinieri (altri cento militari dovrebbero arrivare presto).  Settecento hanno stazionato sul molo Favaloro. Altri in ogni luogo dell’isola. “Emergenza biblica”, protestano le forze dell’ordine locali. Poi nel pomeriggio, dopo le pressanti richieste anche del sindaco e un annuncio del prefetto,  il centro di accoglienza, che Maroni aveva voluto tenere chiuso, è stato riaperto. E gli immigrati a centinaia, come in un lungo corteo, hanno raggiunto la struttura.

La nuova emergenza clandestini in fuga dal Maghreb sarà al centro dei colloqui che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, avrà oggi a Tunisi con il primo ministro Mohammed Gannouchi, mentre non si arrestano gli sbarchi a Lampedusa. A Roma, stasera, si riunirà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, inizialmente fissato per giovedì. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parla di un “esodo biblico” di fronte al quale “l’Europa non sta facendo nulla”.

Bocciata, intanto, a Tunisi, l’idea dell’invio di poliziotti italiani per bloccare i barconi in partenza. L’Italia – ha dichiarato ieri sera Frattini – è comunque pronta ad utilizzare “strumenti” navali e terrestri. Secondo un sito in lingua araba, le autorità tunisine avrebbero già inasprito la sorveglianza, giungendo a speronare con una motovedetta un barcone con un centinaio di immigrati davanti alle coste di Gabes, e causando 29 morti.