Rom e Sinti “protagonisti della vita” del Paese

Ieri i risultati della prima indagine della Commissione Parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato sulla condizione di Rom, Sinti e camminanti in Italia

Roma – L’indagine della Commissione Parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato in relazione al mondo dei nomadi in Italia ha il “merito di essere la prima in Italia”. Essa parte dalla “conoscenza, come presupposto fondamentale per rompere pregiudizi e superare luoghi comuni, per poi sottolineare l’urgenza di un Piano nazionale nomadi – richiesto da anni dalla Commissione europea – che guardi però alla differenza delle situazioni nel contesto italiano”. Così mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, parla dell’indagine sulla condizione di Rom, Sinti e caminanti in Italia che si è conclusa ieri con la presentazione del Rapporto finale. “La conclusione dell’indagine permette di formulare alcune considerazioni e di avanzare alcune proposte e ipotesi di lavoro da sottoporre al dibattito politico e istituzionale”, scrivono i membri della Commissione Parlamentare. “Importante – spiega mons. Perego – è la sottolineatura della centralità della cittadinanza italiana per i minori e gli adolescenti Rom nati e cresciuti in Italia, come punto di partenza e strumento necessario per la partecipazione e la vita sociale”.

Sul piano culturale, il Direttore generale della Fondazione Migrantes ritiene “un gesto che supera una grave dimenticanza in questi anni, quella di inserire il genocidio dei rom nella Giornata della memoria che si celebra il 27 gennaio, così come riprendere il dibattito sulla legge del 1999 sulle minoranze per inserire il riconoscimento della minoranza Rom”. Sul piano delle politiche, aggiunge mons. Perego, “credo che le quattro indicazioni della Commissione vanno nella giusta direzione: superamento dei campi Rom (siamo l’unico Paese Europeo ad averli ancora), investire sulla scolarizzazione, riconoscere i lavori Rom (in particolare il recupero e l’arte di strada), sostenere la partecipazione e l’associazionismo Rom”. Si tratta di “percorsi d’inclusione, di responsabilizzazione e di partecipazione – conclude mons. Perego – che rendono i rom protagonisti della vita democratica, economica, artistica e culturale del nostro Paese” e costituiscono “un grande passo per celebrare e costruire un’Italia unita”.