Verona: la famiglia immigrata al centro di un seminario

Che si è aperto oggi pomeriggio

Verona – La famiglia immigrata “fa prendere coscienza – ha concluso Gulia – che l’immigrazione in Italia si e’ modificata e che essa può divenire, se avviata a percorsi di integrazione e di raggiungimento di pari opportunità con le famiglie italiane, il ‘luogo’ in cui si possono costruire nuovi rapporti nel tessuto culturale, umano e sociale dei territori”. E’ quanto ha detto oggi pomeriggio a Verona Pino Gulia, coordinatore dell’area Emigrazione ed immigrazione delle Acli, intervenendo al seminario di studio sul tema “La famiglia Migrantes una pro-vocazione nella Chiesa. Come cantare i canti del Signore in terra straniera”, promosso dalla Fondazione Migrantes, dal Cum (Centro unitario per la cooperazione tra le Chiese) e dall’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia) iniziato oggi (fino all’11 febbraio). Una tipologia di famiglia che si incontra nel panorama della migrazione in Italia – ha detto Gulia – è quella “spezzata”, costituita cioè da un genitore in Italia, a volte con un figlio, e il resto della famiglia nel Paese d’origine. O famiglie i cui genitori sono entrambi emigrati (uno in Italia e l’altro in altro Paese Europeo) e i figli affidati a parenti in Patria che visitano i genitori in occasioni specifiche durante l’anno. Per Gulia molte delle difficoltà economiche delle famiglie migranti sono dovute alla posizione, nel mercato del lavoro, dei lavoratori immigrati. Molti di loro infatti svolgono – ha detto – occupazioni a bassa qualifica professionale e sono costretti a cambiare lavoro varie volte prima di giungere a uno definitivo. Inoltre i lavoratori stranieri sono, a parità di mansioni con quelli italiani, “meno retribuiti e devono sottostare, spesso, a regole che sono al di fuori di regolari contratti”.
Tra le difficoltà della famiglia emigrata in Italia il rappresentate delle Acli ha citato la difficoltà di trovare alloggio adatto alle proprie esigenze e che spesso “limita la possibilità del ricongiungimento familiare, venendosi a intaccare così il diritto all’unita’ familiare” e difficoltà burocratiche che “spesso rendono complesso l’accesso ai servizi pubblici”.
Ad aprire il seminario mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, che si è soffermato sul tema “La famiglia immigrata alla luce del Dossier Immigrazione 2010” redatto dalla Fondazione Migrantes e dalla Caritas Italiana sottolineando i dati principali che ne emergono.
Tra gli interventi previsti nei prossimi giorni quello di don Paolo Gentili, direttore nazionale dell’Ufficio di Pastorale familiare della Cei, su “Comunione e reciprocità nella differenza: fare famiglia con chi viene da lontano”.