Save the Children: i bambini Rom stanno pagando un prezzo troppo alto

Fra i minori stranieri o di origine straniera ci sono anche migliaia di minori Rom

Roma – “Come documentato nel rapporto 2011 di Save the Children su ‘I minori stranieri in Italia’, il 2010 è stato un anno nero per l’inclusione e l’accoglienza dei minori stranieri. I minori rom in particolare hanno pagato e continuano a pagare un prezzo troppo alto, subendo tuttora le conseguenze di decine e decine di sgomberi realizzati senza predisporre misure alternative e di accoglienza e senza che dunque questa pesante esperienza si sia tradotta per molti di loro in un miglioramento delle condizioni di vita, come drammaticamente attestato dalla morte dei 4 fratellini a Roma”. Sono le parole di Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia.

 
Negli ultimi 7 anni il numero di minori stranieri residenti è passato da 412.432 al 1° gennaio 2004 a 932.000 al 1° gennaio 2010, pari all’8% della popolazione minorile italiana. La maggior parte dei minori stranieri residenti – circa 572.000, il 10.4% in più rispetto al 2009 – è nata in Italia.
Fra i minori stranieri o di origine straniera ci sono anche migliaia di minori Rom: si stima infatti che la popolazione rom presente in Italia si attesti fra le 120.000 e le 150.000 unità. Nel territorio romano è stato stimato un numero di presenze che oscilla fra 12.000 e 15.000.
Secondo Save the Children “ i provvedimenti adottati dal governo e dalle amministrazioni locali non si sono rivelati adeguati alla risoluzione di quella che più che un’“emergenza” rappresenta un’annosa e dolorosa questione di garanzia e rispetto dei più fondamentali diritti umani di chi versa in condizioni di precarietà di vita ed abitativa”.
“I numerosi sgomberi in particolare – in cui sono stati coinvolti anche i 4 fratellini – sono avvenuti senza la definizione di percorsi di accoglienza e integrazione, compromettendo gravemente diritti fondamentali come quello alla stessa sopravvivenza, oltreché alla salute, all’istruzione, alla non discriminazione”, prosegue Valerio Neri.
Attraverso il progetto e Centro Diurno CivicoZero a Roma, Save the Children porta avanti interventi mobili diurni di educativa, animazione e di mediazione sociale anche negli insediamenti spontanei e rom, in cui vivono minori che frequentano il Centro diurno CivicoZero insieme alle loro famiglie, svolgendo attività di informazione, conoscenza e valutazione dell’ambiente in cui vivono questi minori, proponendo alle famiglie un percorso di inserimento sociale, che comprende l’accompagnamento del minore e/o dei familiari presso i servizi pubblici o agenzie territoriali, raccogliendo bisogni e richieste a carico di altri minori e svolgendo attività di mediazione del conflitto territoriale.
Save the Children ritiene che, con riferimento ai minori rom, sia necessario “adottare interventi organici e strutturati investendo in politiche nazionali di contrasto alla povertà e al disagio sociale in favore dei gruppi più vulnerabili, con un approccio di lungo periodo. Solo così sarà possibile attuare interventi che promuovano l’uguaglianza sostanziale, che riguarda ad esempio l’inserimento lavorativo e abitativo, il superamento dei campi Rom e del disagio abitativo”.