La famiglia Migrantes “una pro-vocazione nella Chiesa”

E’ il tema del seminario che si svolgerà a Verona da oggi pomeriggio promosso da Fondazione Migrantes, Usmi e Cum

Verona – Conoscere e valorizzare il fenomeno della Mobilità Umana e fornire orientamenti per gli Operatori Pastorali. E’ quanto si prefigge il seminario di studio “La famiglia Migrantes una pro-vocazione nella Chiesa. Come cantare i canti del Signore in terra Straniera, promosso dalla Fondazione Migrantes, dal CUM (Centro Unitario per la Cooperazione tra le Chiese) e l’Usmi (Unione Superiore Maggiori d’Italia) che inizierà oggi pomeriggio (fino all’11 febbraio) a Verona.

 
Ad aprire il seminario mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, che si soffermerà sul tema “La famiglia immigrata alla luce del Dossier Immigrazione 2010” e Pino Gulia, Coordinatore dell’area Emigrazione ed Immigrazione delle Acli, sul tema “Quale Welfare per la famiglia immigrata?”. Il giorno successivo si parlerà di “ Famiglie nel guado: accompagnare diverse origini e appartenenze ad attraversare il presente e a preparare il futuro” (Germano Garatto), “Tra memoria e futuro. Famiglie immigrate: trasformazioni, ruoli, criticità” (Graziella Favaro), “Quali sono i pregiudizi e gli stereotipi degli operatori pastorali?” (Giancarlo Domenghini).
Il 10 relazione sul tema “Comunione e reciprocità nella differenza: fare famiglia con chi viene da lontano” affidata a don Paolo Gentili, Direttore nazionale Ufficio di Pastorale familiare della CEI, e “Custodire la fede, promuovere la vita: la storia di Rut” affidata alla biblista Grazia Papola. Le conclusioni l’11 febbraio dopo la relazione di Martino Signorotto sul tema “La decisione di ‘abitare’ la terra straniera e vivere la propria vocazione: un confronto con il sl. 136”.